III° Domenica di Avvento A 11 Dicembre 2022

Isaia 35
…il Profeta si rivolge ad un popolo di esiliati…deportati… feriti nella loro dignità e identità…

…lo invita alla gioia… alla speranza… rievoca il ricordo della patria… della terra natia… il Carmelo, la pianura di Sharon…il Libano…

«Coraggio, non temete!
Ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi».

…li invita a radicare/fondare la loro speranza in Dio…nell’azione imprevedibile di Dio… Dio può ciò che l’uomo non può…
“Nulla è impossibile a Dio” Lc 1,27
…nessuna parola è priva di forza presso Dio… “davar”= Dio ha detto e ha fatto
Noi: nei momenti della prova, dove radichiamo la nostra speranza ?!? Da chi andiamo ?!? … a chi ci affidiamo?
“fare tutto come dipendesse da noi, sapendo che tutto dipende da Dio” (S.Vincenzo de Paoli).

Vangelo Mt 11, 2-11
Il Battista si interrogò circa l’identità di Gesù: “…sei Tu Colui che deve venire o dobbiamo aspettarne un altro?”…
il Battista, uomo del silenzio, dell’ascolto, de deserto, dell’essenzialità si interrogò… circa il Messia…
Cosa dice a noi questo ?
Dio nessuno lo possiede… i segni della sua presenza vanno decodificati, vanno cercati… vanno letti e compresi nel discernimento… senza scorciatoie… nella umile luce della fede…
Gesù rispose al Battista rimandandolo all’oracolo messianico Isaia 61… rimandandolo ai segni identitari del Messia: i cechi vedono…gli zoppi camminano…i sordi odono…
…alla luce della Sacra Scrittura, della Parola di Dio, il Battista comprende in Gesù la presenza del Messia…
…così è per noi… nella luce della Parola, che ogni giorno il Signore ci dona…possiamo cogliere i segni della presenza di Dio nella nostra vita e nella vita del mondo…sebbene dentro a contraddizioni e difficoltà…
solo cosi, nel discernimento della Parola, nella luce della Parola potremo cogliere nel bambino di Betlemme, il Verbo di Dio fattosi carne, diventato uomo