Assunzione Omelia del 15 Agosto 2016

 

Il ferragosto ci fa pensare e desiderare il fresco: vien da sé che per trovare il fresco –quello naturale- bisogna salire, bisogna andare ai monti. Anche la festa religiosa dell’assunzione di Maria porta con sé l’idea di salire: Maria è innalzata alla gloria del cielo. Il motivo del salire però è diverso, e anche il beneficio è diverso. Maria va a godersi Dio spiritualmente e anche fisicamente (non va a godersi il fresco).

C’è anche modo e modo di salire: sui sentieri a piedi, in auto, in aereo … l’uomo sale con i suoi mezzi, usa le sue capacità. Maria sale attirata dalla forza di Dio, sale perché è leggera, semplice, povera, piena di amore, non come il pallone da fiera pieno di ossigeno, fiduciosa non in se stessa, ma in Dio. Maria ha sempre riconosciuto che tutto in lei è opera di Dio, è stata scelta per essere madre di Gesù, si è sempre riconosciuta l’umile serva del Signore, è stata ricolmata da Dio di privilegi ultimo dei quali la sua assunzione alla gloria di Dio in anima e corpo. E’ stato facile per Dio tirarla su, è leggera, semplice, simpatica; non è stata sfiorata dall’orgoglio, dall’avarizia, dalle passioni.

Un secondo aspetto di questa festa di metà estate, Pasqua Mariana: Maria appartiene al genere femminile. C’è un noto brano musicale che parla della donna “qual piuma al vento …”: leggera sì ma per andar di qua e di là, più in caduta che in ascesa. Ci sono tanti aspetti che invece esaltano la donna e la fanno assomigliare a Maria: donne, spose, mamme, ragazze, protagoniste nel nascondimento e nella semplicità, generose nella dedizione, intuitive della necessità della loro presenza. Abbiamo bisogno che Maria riviva in questo nostro tempo e in questo nostro mondo in voi donne entusiaste, semplici, simpatiche, solari, leggere: godremo insieme a voi il clima terso e limpido di Dio, quale anticipo della realtà dove Maria è stata assunta.