Sì, è Pasqua, è Risorto, lo cerchi, ma non riesci a prenderlo, ti sfugge. Vorresti che a Pasqua ci fosse l’occasione per vederlo, per incontrarlo. Invece ti trovi in una tomba vuota dove Lui non c’è; c’è solo un angelo che ti dice ‘Non c’è, è risorto’.
Ma dov’è il Risorto?
Lo cerchiamo in mille modi per dare consistenza alla nostra fede: alle volte interviene qualche barlume attraverso la preghiera o le esperienze della vita, ci sembra che ci appaia un volto corrispondente alle nostre esigenze, ma non riesci ancora a prenderlo.
Tante volte sembriamo come le donne del Vangelo: pur affezionate a Cristo, cercandolo, portano con loro oggetti che servono al morto.
Noi cerchiamo, sì, Gesù, ma non stiamo andando a Galilea per vederlo risorto, ma andiamo alla tomba con la nostra fede incerta ponendoci il problema della pietra da togliere dal sepolcro; cosa vorranno dire le sue parole quando disse che sarebbe risorto?
Non è qui! Andate in Galilea come vi avevo annunciato dopo l’ultima cena.
Mi troverete ascoltando e credendo alle promesse, mi troverete in mezzo ai fratelli.