I SEGNI DEI CHIODI

 

Era stato scritto, lo aveva predetto….: “dovrò soffrire, sarò condannato, inchiodato in croce e, dopo morte, risusciterò” ; “guardate le mie mani e i miei piedi…”; mi riconoscerete dal segno dei chiodi.

La Chiesa rivive in persona questi eventi; non è chiamata solo ad annunciare la Pasqua; non può non sentirsi implicata nel dramma; mentre testimonia, si immedesima nel suo Signore: mostra i segni di ciò che ha patito, e vive da risorta.

La Chiesa che celebra i Sacramenti è una Chiesa che ha fatto PASQUA: che è passata attraverso il Mar Rosso della tribolazione, che ha sentito l’abbandono del Padre, è una Chiesa martire, perseguitata, talvolta derisa o ignorata.

Quando celebra i Sacramenti porta questi segni assieme a quelli del suo Signore; Lei stessa è Sacramento e vive in prima persona tutti i passaggi che hanno portato Gesù a salvare l’uomo, dall’Incarnazione, all’annuncio del Regno, alla passione e alla Risurrezione.

Mentre faccio queste riflessioni, mi penso seduto in confessionale ad ascoltare. Mi domando: come posso amministrare la misericordia di Dio, se non ho vissuto in me la Pasqua? Se non mostro i segni della mia passione e non mi sento risorto a vita nuova in Cristo?

Maria non ha segni particolari da mostrare: ha un cuore nascostamente compresso, considerando i maltrattamenti procurati al Figlio. Anche Lei dà il suo abbondante contributo alla Pasqua della Chiesa