IL MOTORE NELLA CRISI

 

Leggo dal quotidiano cattolico “Avvenire” del 24/01/12:

“Il primo dovere del cristiano è di leggere il mondo per come esso è, senza dimenticare mai che nessuna lettura del mondo è corretta, se non si vuol percepire (come la fede ci induce a fare) la dimensione di bene che è inerente al mondo.

Il card. Bagnasco, nella prolusione alla sessione invernale del Consiglio permanente della CEI, ci esorta, in questa grave condizione di necessità, a scorgere tutto il positivo, che può annidarsi anche all’interno di una situazione ingrata”.

 

E’ una lettura di fede, ecclesiale, quella che dobbiamo fare; si tratta di riflettere sui segni dei tempi e sulla situazione spirituale del Paese. La fede cristiana è da pensare come un autentico motore della storia degli uomini, non è solo “come una fiamma che vive nel cuore dei credenti”.

In questo contesto è forte e limpido il riferimento del card. Bagnasco al carattere peccaminoso dell’evasione fiscale e al dovere della Chiesa di non chiedere alcun privilegio, in particolare tributario, per se stessa e per i propri membri. Però da parte di tutti si riconosca la capillare presenza della Chiesa nei servizi sociali e sanitari del nostro Paese.

Il contributo che la Chiesa porta al bene di tutti è un’ulteriore prova di come la fede cristiana sappia entrare nella storia per vitalizzarla e orientarla.