Epifania 06.01.2017

Epifania

Epifania

 

Reddito, patrimonio, cassa forti, cassette di sicurezza … sono i nostri scrigni sigillati, nascosti in luogo segreto, al sicuro.

Un qualche reddito certamente lo avevano anche i pastori accorsi alla stalla di Betlem, ricavato dalla vendita della lana delle pecore.  Di ricchezza e di sapienza abbondano anche i Magi-Sapienti Orientali incamminati seguendo una stella.

Di fronte al Bambino di Betlem, che non ha ricchezza né dottorati e neppure lana di pecora da smerciare, si trovano pastori e potenti della terra

accomunati dalla necessità di passare oltre la loro povertà e di trovare qualcosa di meglio delle ricchezze e della sapienza.

Il bambino con sua Madre rispondevano a questa necessità; sentono che lì viene superata la povertà, e la ricchezza e la sapienza acquistano un orientamento diverso.

‘E prostratisi lo adorarono’ : Lui è il riferimento!

E aprirono i loro scrigni!

 

Così quei sapienti sono andati a finire in ginocchio davanti ad un Bambino!  Pensate! Persone abituate a scrutare gli astri,  a interpretare i segni del cielo, a capire attraverso i segni del cielo che cosa sarebbe capitato nella storia degli uomini; abituati alla magia  …; queste persone si trovano in ginocchio davanti ad un bambino, per adorarlo. E non è che quando sono tornati al loro paese per un’altra strada, abbiano smesso di adorarlo. Hanno riconosciuto Dio nel Bambino, mettendo da parte la loro intelligenza e il loro sapere; si sono arresi: la loro ricerca è finita lì.

Poteva essere una sconfitta, una umiliazione, invece hanno provato una grandissima gioia. Trovare Dio,  quello vero non quello prodotto dalla nostra testa, porta ad adorarlo e procura gioia smisurata: la grandezza di Dio non schiaccia l’uomo, ma aiuta l’uomo a superare i propri limiti.

Forse per la prima volta nei nostri tempi, da quando sono state scoperte le prime tracce della religiosità dell’uomo (l’antropologia parla di centomila anni fa) per la prima volta nella storia si verifica oggi il rifiuto del sacro –  si parla di eclissi del sacro: l’uomo non cerca più Dio, non finisce più in ginocchio ad adorare, e si priva della gioia più autentica.