“Alzati rivestiti di luce, perché viene la
Sua luce, la gloria del Signore brilla su di te…” (Isaia)
È l’invito a rivestirci di luce… che risuona in questo giorno dell’epifania…
Lui Gesù è la luce…”io sono la luce del mondo”…
Siamo invitati a rivestirci di lui… nel Battesimo ci è stato affidato questo compito: ti sei rivestito di Cristo… questa veste bianca sia segno della tua nuova dignità…
Oggi è la vera festa della luce… l’unica capace di sconfiggere le tenebre…del nostro peccato, le tenebre del male e del Maligno…
Alcuni Magi venuti da oriente, al sorgere di quella stella/luce si misero in cammino. Chiunque cerchi la verità…cammina verso la luce…consapevole o no, cammina verso Cristo… non solo… si misero in cammino dopo aver scrutato le
- Scritture… accolte come via alla verità.
“Entrati nella casa, prostratisi lo adorarono…”
Dopo lungo cammino entrarono non più en catalima… ( nella grotta stalla) ma en tõ oicos… (nella casa)… questo ci fa ipotizzare un soggiorno stanziale prolungato della sacra famiglia…
Il bambino che incontriamo nel l’Epifania non è più l’infante…(brofos) ma l’evangelista adopera il termine (paidos) che significa fanciullo… d’altra parte la Santa Famiglia potè rientrare in Palestina solamente dopo la morte di Erode il grande avvenuta nel 4 dopo Cristo
Portarono tre doni al bambino Gesù:
doni insoliti: oro, incenso e mirra: chiaro intento di voler onorare non tanto il fanciullo quanto Colui che si rendeva presente nella carne di quel fanciullo, Dio stesso…
Oro a Dio… incenso al sommo sacerdote, l’archiereus… e la mirra: profezia nel segno dell’unzione pasquale.
I loro doni furono una professione di fede.
Ma a parlare non furono solo i loro doni anche i loro gesti… “prostrati si lo adorarono”… i Magi ci insegnano i gesti dell’adorazione e della preghiera… proschinesi: piegamento della schiena…
adorarono: proseucomen… il verbo della preghiera… ab os = bocca…
Tra poco nella preghiera sopra le offerte diremo: “Guarda la tua Chiesa Signore che ti offre non oro, incenso e mirra ma Colui che in questi santi doni è significato immolato e ricevuto, Gesù Cristo Signore nostro.”
Un capolavoro…. che cosa la Chiesa potrà mai offrire a Dio ? Nulla può completare la perfezione e la bellezza di Dio… che cosa potrà mai gradire Dio Padre se non l’atto di amore col quale il Figlio si dona a Lui…? …è questo ciò che offre la Chiesa nel suo culto liturgico… non può fermarsi all’oro, all’incenso e alla mirra… ma non può nemmeno non adoperarli perché qui in terra non ha niente di più degno e confacente a Dio… nel significante viene comunicato il significato… il contenuto… e così impariamo che cos’è il culto… la bellezza della liturgia, l’arte è il decoro che l’accompagnano esprimono la coscienza che la Chiesa ha di trovarsi di fronte al mistero…
Chiediamo oggi in dono al Signore questa coscienza… piena di amore e di riconoscenza. Amen