GLI ANGELI DEL SANTUARIO TORNANO IN CANTORIA

 

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Dopo un accurato restauro conservativo sono tornati in parrocchia i due angeli lignei policromi del chiostro. Nel 1906 Mons. Coin decise di ricostruire anche la chiesuola, al termine dei lavori di ricostruzione del Duomo, della sacristia e dell’oratorio del Paradiso. L’organo, acquistato qualche anno prima, fu trasferito nella cantoria del santuario e, probabilmente in quell’occasione, affiancato dai due angeli realizzati indicativamente nel XVIII secolo. Solo nel 1968 l’organo è stato spostato dietro l’altare maggiore e gli angeli in chiostro, liberando la cantoria. Il progetto generale prevede di riportare l’organo (una volta restaurato) e gli angeli in cantoria, garantendo la loro sopravvivenza ancora a lungo. In attesa del restauro dell’organo, l’Associazione Madonna delle Grazie ha consentito il recupero dei due angeli che, esposti come erano, avrebbero potuto deteriorarsi in modo irreversibile.

Gli angeli, in legno di abete, sono scolpiti solo sul fronte, presentavano notevoli mancanze e sostituzioni (ad esempio le ali). Le indagini hanno rilevato che il supporto è ricoperto di preparazione di gesso e colla, in origine colorato a tempera o ad olio e parti dorate a foglia d’oro, di cui restano solo piccolissime tracce, irrecuperabili.

Prima del restauro il legno era inaridito, ritirato, e molte parti di pittura si erano sollevate e distaccate, inoltre si è potuto constatare come nel tempo ci siano stati molti interventi di restauro e ricomposizione, non sempre idonei. La presenza di tarli, di polvere e sporco, scritte a matita e maltrattamenti vari imponevano un lavoro di recupero delle due sculture. Non conoscendo la originaria posizione, forma e funzione e non potendo quindi affrontare un restauro tale da riportare le opere alle condizioni primitive, si è optato per un intervento conservativo e solo in minima parte di ricostruzione. L’intervento è consistito nella pulizia, nel consolidamento del legno e delle pitture più superficiali, nel trattamento contro i tarli e in ricostruzioni minime nel corpo (oltre che nella ricostruzione di un’ala che era completamente mancante). La rimozione totale delle più recenti dipinture probabilmente avrebbe messo a nudo le statue, consentendo di recuperare solo frammenti delle originali dipinture, presenti solo a tracce, ed una nuova dipintura sarebbe stata solamente frutto di fantasia dei restauratori. In accordo con la Soprintendenza si è deciso quindi di optare per il restauro conservativo, ossia mantenendo per quanto possibile il legno e le pitture così come erano.

Le due statue sono state riposizionate in cantoria, dove erano prima, ed al riparo dalle escursioni termiche e dall’umidità. In attesa del ritorno dell’organo.

Il lavoro è stato affidato alla ditta Labores snc di Biagio Restano e Valeria Saccarola, che hanno già restaurato molte opere del nostro santuario.

20/9/2018

Davide Doardo