DON LUCIANO IL SEGRETO PER FAR SBOCCIARE LA BELLEZZA

INCONTRI CON LA PAROLA

No. 385 – Il segreto per far sbocciare la bellezza (Efesini 4, 15-16)

 

Ho un caro amico che possiede un piccolo giardino, ma che è una autentica meraviglia. L’anno scorso aveva appena cambiato casa, e quel giardino era soltanto un brutto fazzoletto di terra incolta. “Come hai fatto a fare questo miracolo?” Mi ha risposto: “Il segreto è irrigare ogni giorno, anche d’estate!”. “E quando vai in ferie?” “L’impianto di irrigazione. Io ne ho uno programmabile, che funziona autonomamente all’ora che voglio”. Ha fatto lo scavo, interrato il tubo, seminato l’erba e piantato i fiori. E quelle gocce d’acqua costanti hanno fatto esplodere quell’area nuda in un radiante, coloratissimo pezzo di terra!
Quel piccolo angolo di paradiso sembrava a prima vista solo un fazzoletto di terra nuda, qualcosa di piuttosto ordinario e anche un po’ bruttino. Ma il segreto è che in quella terra esisteva già tutto quel potenziale di bellezza. Ovvio, non ci sarà mai tutta quella bellezza se qualcuno non continua a innaffiare! Lo stesso succede anche con le persone. Comprese quelle che in questo momento fanno parte del tuo mondo. Apparentemente sembra che non ci sia troppo da aspettarsi da qualcuno di loro – ma dentro sono carichi di un grande potenziale di bellezza… se qualcuno annaffia i semi che Dio ha piantato dentro.
Dio ci da delle indicazioni su come far fiorire le persone in Efesini 4,15-16. Dio dice: «Vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità».
L’acqua per far sbocciare le persone è dire «la verità nella carità» e, con le persone che ci stanno accanto, fare e dire tutto ciò che fa «crescere in ogni cosa verso di Lui». Se coltiviamo il bello e il positivo che le persone hanno, se le amiamo dicendo loro chi è per noi Gesù e come sta cambiando le nostre vite – li stiamo aiutando a diventare come Lui, a far fiorire le loro ricchezze spirituali.

 

Il problema è che non riusciamo a vedere in loro altro che terra nuda e incolta. Guardiamo al nostro coniuge, a nostro figlio o figlia, a nostro padre o nostra madre, al nostro parrocchiano o collega di lavoro – e tutto quello che riusciamo a vedere sono i loro difetti e le loro debolezze… le cose che loro dovrebbero cambiare. Siamo esperti nell’individuare i difetti e le aree di miglioramento degli altri.
Ma gli occhi di Gesù non vedono quello che una persona è – vedono quello che potrebbe essere – se qualcuno innaffia il loro potenziale con un po’ di incoraggiamento, apprezzandoli e credendo in loro. Gesù a detto a Simone: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa» (Matteo 16,18). Ha visto quello che Simone avrebbe potuto essere – e che, di fatto, sarebbe stato nel meraviglioso giardino di

Gesù: la Roccia.

Quindi, cresce solo quello che innaffi. Le persone diventeranno il nome con cui tu li chiami. E le persone della tua famiglia, della tua parrocchia, del tuo posto di lavoro hanno tantissima bellezza piantata in loro dal nostro Creatore. Ma bisogna che qualcuno creda in ciò che possono essere. Quindi costruiscili – invece di demolirli. Rafforza la loro confidenza in se stessi, invece di buttarla giù. Innaffiali con la lode – le tue parole negative non li fanno crescere. Sarai il primo a meravigliarti di come può trasformarsi il giardino delle vite di chi ti sta intorno quando innaffi la loro bellezza segreta. Per usare le parole di quel mio amico: “Il segreto è irrigare ogni giorno, anche d’estate!”.

 

Vi accompagno con la preghiera, sempre con riconoscenza e affetto

 

don Luciano