DON LUCIANO L’ORBITA GIUSTA

INCONTRI CON LA PAROLA

No. 387 – L’orbita giusta

(Esodo 20, 3)

 

Probabilmente non avete mai sentito parlare di Silvio Corradi

(1890-1970) e dopo questa email non ne sentirete parlare mai più. Era un contadino genialoide e originale che ha fatto alcune invenzioni interessanti ma, soprattutto, ha scritto nel 1952 un libro singolare,

intitolato: «La terra non gira intorno al sole. Guardiamo il cielo e potremo capire il vero moto della terra e degli astri». Corradi appartiene alla schiera di quelli che sostengono che Copernico si è sbagliato, che il sole non è al centro del nostro sistema solare e che quindi tutti i pianeti, inclusa questa piccola scheggia che chiamiamo terra, ruotano intorno al sole. A dire il vero siamo tutti un po’ confusi come Corradi – come quando diciamo: “Non è un bellissimo tramonto?” Il sole non sta tramontando, ossia andando da un’altra parte – siamo noi quelli che si stanno muovendo. Il problema di Corradi è che ha fatto diventare un pianeta il sole!
Quindi c’è un po’ di confusione sul fatto che i pianeti girano intorno al sole, e non il sole intorno ai pianeti. Questo non è solo un problema astronomico – è anche un problema spirituale. Perché molti di noi hanno dimenticato chi dovrebbe essere il “sole” al centro della nostra vita – e magari ci abbiamo messo uno dei tanti “pianeti”
– e, di fatto, ogni cosa poi gira intorno a questo pianeta.
La Bibbia usa un nome per questo tipo di errori devastanti – lo chiama «idolo». Un falso Dio, che non da salvezza. Il primo dei 10 comandamenti è chiaro a riguardo: «Non avrai altri dèi di fronte a me…Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso» (Esodo 20,3-5).
Uno potrebbe pensare di non avere idoli. Rispondo che l’apostolo Paolo chiama l’avarizia idolatria in Colossesi 3,5. In altre parole, il tuo “dio” non è ciò in cui dici di credere – è ciò attorno a cui ruota la tua vita – quello che occupa i tuoi pensieri, ciò per cui spendi tempo e soldi, ciò che sta alla base delle tue scelte di vita. Ovvio, noi siamo chiamati ad amare «il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze» (Deuteronomio 6,5). Lui è il sole nell’universo di ogni vita – qualsiasi altra persona o cosa è un pianeta che dovrebbe girare attorno a Dio. Questo è quello che noi diciamo di credere. È la nostra vita di tutti i giorni che è il problema. Magari, in questo periodo della tua vita, stai di fatto girando attorno a uno dei tuoi pianeti – e stai trattando il Signore come se anche Lui dovesse fare lo stesso.
Forse il vero “sole” del tuo universo personale sono i figli – e sacrifichi tutto a essi; i figli devono essere importanti, ma non possono essere il centro della tua vita. Forse è il tuo forte desiderio di sposarti – lo hai messo al centro. Il tuo lavoro o la tua carriera possono diventare un idolo… una relazione… le tue cose…

i tuoi programmi… il cellulare, che non puoi viverci senza…

persino il tuo servizio in parrocchia può diventare un idolo – hai cominciato a servire il servizio invece che servire il Signore.
A volte capita di fare come Corradi – mettere la stella polare al centro del proprio universo. Ma se il sole smettesse di essere al centro del nostro sistema solare, salterebbe tutto. Quando hai messo al centro quello che non è altro che un “pianeta” della tua vita, le cose smettono di funzionare, o non girano per il verso giusto. Forse in questo periodo Gesù non è il sole attorno al quale sta orbitando ogni altra cosa della tua vita – e il risultato è confusione, insoddisfazione e cadute. Scriveva san Giovanni Calabria: «Il mondo corre a gran passi alla vita pagana, il sole si oscura».
Allora Dio oggi ti sta facendo una chiamata – quella di ritornare a mettere il sole, Gesù, al centro di ogni tua cosa. Ricordati il comandamento di Dio: «Non avrai altri dèi di fronte a me». Ti è stato donato proprio per questo un Giubileo, «grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, | per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge» (Luca 1,78).

 

Vi accompagno con la preghiera, sempre con riconoscenza e affetto

 

don Luciano