No. 390 – Dio sa come far volare le mongolfiere

INCONTRI CON LA PAROLA

(2 Corinzi 12, 7-9)

 

Il Masai Mara, in Kenya, è uno dei più bei parchi naturali del mondo. Naturalmente il parco si può visitare in tanti modi, tranne che a piedi. I ricchi, per esempio, lo sorvolano in mongolfiera – quelle coloratissime bolle d’aria calda che trasportano persone dentro a un cesto. Me le vedo ancora adesso fluttuare nello splendido cielo africano. Il grande pericolo delle mongolfiere sono le correnti d’aria, imprevedibili e forti. Allora caricano nel cesto dei sacchetti pieni di sabbia – la cosiddetta “zavorra”. Quel peso extra mantiene la mongolfiera in quota e soprattutto rende stabile il cesto, impedendo di rovesciarsi. Le mongolfiere hanno bisogno di zavorra. E così pure le persone.
Lo dice Dio per bocca del grande apostolo Paolo. Dopo la Madonna e san Giuseppe, io credo che Paolo sia stato l’uomo che più è penetrato nell’intimità con Dio. Lui stesso, in alcuni versetti autobiografici della seconda lettera ai cristiani di Corinto, accenna ad un’altissima esperienza mistica che ha avuto. Poi aggiunge: «E perché io non avessi a insuperbire per l’eccellenza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi affinché io non insuperbisca» (2 Corinzi 12, 7).
Cosa sia stata per Paolo quella «spina nella carne» non è chiaro neanche agli studiosi della Bibbia. Forse erano dei problemi di salute che lo hanno tormentato fino alla fine. Comunque era qualcosa di molto doloroso e difficile per lui da gestire. Per te, quella spina nella carne potrebbe essere una grande frustrazione che hai ricevuto nella tua vita, oppure qualcosa che ti sta limitando, tormentando, e buttandoti giù. Perché? Nel caso di Paolo, per usare le sue parole, «perché io non avessi a insuperbire». In altre parole, se non fosse stato per quella spina, forse saresti stato trasportato via dal vento dei tuoi progetti, delle tue forze.

 Siccome Dio ti ama, ha permesso qualche sacchetto di sabbia nella tua vita. Quando Dio lavora nella tua vita e dentro la tua vita, hai bisogno di zavorra per mantenere il cesto stabile in equilibrio. Il Signore ha sempre le Sue pialle – circostanze difficili, critiche che ci vengono mosse, fallimenti personali, problemi di salute, qualcuno che ti ama abbastanza da dirti la dura verità, difficoltà economiche. Le zavorre di Dio non sono molto piacevoli, ma davvero ne abbiamo bisogno.
Il sistema delle zavorre è un metodo che Dio impiega costantemente nella Bibbia quando Lui vuole usare una persona. Elia, tanto per fare un esempio. Il profeta Elia vince una strepitosa battaglia spirituale sul monte Carmelo contro i profeti del dio pagano Baal – e improvvisamente la regina vuole la sua testa, deve fuggire via braccato e va in depressione. Senza zavorra, meravigliosi uomini e donne di Dio cominciano a pensare troppo alla loro bravura, dimenticando invece quanto è bravo il loro Dio. La zavorra non è lì per farli fracassare al suolo. È lì per impedire loro che tutto finisca in un disastro.

 Magari in questo periodo senti il peso di uno dei sacchetti di sabbia che Dio ha permesso, e pensi: «Deve esserci qualcosa di sbagliato».

Non necessariamente. Tutto, infatti, potrebbe invece stare andando per il verso giusto. Questo peso potrebbe essere una zavorra che Dio sta permettendo nella tua vita perché tu mantenga la quota giusta… la direzione giusta… o ti sta stabilizzando contro un vento che sta per arrivare. Dio non vuole che tu voli per conto tuo.

 La spina nella carne, la zavorra, ha come finalità quello che Paolo ha detto essere stata per lui – un costante ricordo di quanto tu hai bisogno del Signore. Paolo ha fatto pace con la sua spina. La sua conclusione è stata: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza» (v. 9). Dio lo ha amato – Dio ti ama… ti ama troppo per rimuovere quel peso che tu vorresti che ti rimuovesse.

 Spero che tu, come Paolo, possa imparare a ringraziare il Signore per quell’equilibrio – quell’intimità con Lui – che ti ha dato tramite i Suoi sacchetti di sabbia. Sono pesanti, ma impediscono che tu ti allontani dal Signore… che è l’Unico che ti possa fare davvero volare.

 Vi accompagno con la preghiera, sempre con riconoscenza e affetto

 

 don Luciano