Omelia 2.a di Pasqua 2017

 

Domenica della misericordia

Che cosa si oppone alla fede? Che cos’è il contrario della fede? A che cosa possiamo paragonare la fede?

La fede è come la porta; la porta chiusa è trovare sicurezza solo in noi stessi; il contrario della fede è l’egoismo, non il dubbio. Chi si fida solo di se stesso non può aver fede.

E’ indicativo il caso dei discepoli e di Tommaso: sono raggruppati a porte chiuse, come se la sicurezza dipendesse dai catenacci; non si fidano più dell’esperienza che hanno fatto con Gesù. Oltretutto lo hanno rinnegato. In questo clima si fa presente Gesù, oltrepassando le porte sbarrate, superando le loro paure e le loro chiusure. Gesù sembra non ricordare più niente e annuncia  PACE.

Se a Pasqua è stata vinta la morte, otto giorni dopo la MISERICORDIA  ha vinto la chiusura e l’egoismo. Gesù supera la loro pusillanimità, usa misericordia con loro; non solo, ma li incarica a farsi portatori di misericordia  ‘a chi perdonerete … sarà perdonato’.

La fede si esprime nella misericordia, supera le offese e costruisce la pace. Gesù ha ristabilito il contatto con i discepoli, potremmo dire che li ha chiamati una seconda volta; è andato incontro particolarmente a Tommaso che esigeva un contatto fisico con il Risorto.

Gesù ci chiede oggi di aver fede nella sua misericordia, ma anche di credere che Egli è presente nella Parola annunciata, e nella Comunità riunita.