Omelia : 4 di Pasqua 07.05.2017

 

BUON  PASTORE

La scena del pastore che conduce il suo gregge era abituale al tempo di Gesù. Egli ne fa riferimento per sottolineare che ogni  uomo e donna ha bisogno di una guida per orientare la sua vita.

Una guida che conosca con sicurezza e nella verità il  luogo dove poter trovare  alimento; una guida che ami così tanto da affrontare ogni pericolo per portare al vero bene.

Gesù vuol essere la guida, il pastore; non vuole essere il custode di un ovile sbarrato. Vuole portare le pecore fuori dell’ovile. Uscendo dall’immagine egli non intende assicurarci una vita custodita e tranquilla; vuole portarci a superare difficoltà, a fare scelte responsabili nella società, a decidere di seguirlo anche se il mondo lo ignora, vuole essere porta spalancata verso la vita in Dio.

Non vuole farci vivere bene la vita temporale, fine a se stessa; Gesù ci fa capire che il senso della vita umana è andare oltre ad essa, è attraversare la porta dell’ovile per andare al pascolo della vita senza fine. Qualche volta la vita ci appare come un continuo girare dentro l’ovile senza uscita, un continuo preoccuparci a star bene e ad avere tutto: prendere per mano e ascoltare chi ci assicura che c’è l’uscita e vuol portarci a una vita più piena, ci scomoda,ci fa affrontare l’incerto.

Noi ci fidiamo di Lui, ci conosce: per uscire da noi stessi, per amare dobbiamo varcare l’uscio e percorrere le strade di Dio.

Lancio un proclama: mettiamoci con Cristo sulla porta per far uscire l’uomo dalle sue miopie. Possibile che non ci sia nessuno che si appassioni ad essere pastore e guida del popolo di Dio?!