Quando siamo vicini ad una persona importante spesso siamo timorosi, increduli e imbarazzati: vorremmo essere vestiti bene, essere all’altezza della sua intelligenza per poter dialogare con lui…
Se avessimo questo stato d’animo e questo atteggiamento con Gesù saremmo veramente fuori strada. I discepoli del Battista, come racconta il Vangelo di Giovanni, non avevano alcuna soggezione; seguiamo il loro dialogo con Gesù:
Che cosa cercate? Dice Gesù
Dove abiti? Chiesero
E Gesù: Venite …
Andarono e videro e rimasero con Lui.
E poi l’evangelista nota un particolare parlando dell’incontro tra Gesù e Simone fratello di Andrea: “ Gesù fissando lo sguardo su di lui …”: non è lo sguardo autoritario che domina, né di chi incanta; è lo sguardo di chi predilige e sceglie.
Così come è avvenuto per Samuele che era a servizio del Sacerdote al tempio : “ Venne il Signore e stette accanto a lui …” Samuele ascolta e non lascia cadere a vuoto una sola delle sue parole.
Dio alle volte può sembrarci estraneo, assente, disinteressato alle nostre piccole cose: siamo convinti che ha ben altro a cui pensare, , alle nazioni, al mondo , all’universo .
In realtà Dio è attento alla nostra storia, ci è vicino, confidenziale e partecipa a tutto ciò che è nostro.