Omelia anno B – 2 t.o. 14.01.2018

Quando siamo vicini ad una persona importante spesso siamo timorosi, increduli e imbarazzati: vorremmo essere vestiti bene, essere all’altezza della sua intelligenza per poter dialogare con lui…

Se avessimo questo stato d’animo e questo atteggiamento con Gesù saremmo veramente fuori strada.  I discepoli del Battista, come racconta il Vangelo di Giovanni, non avevano alcuna soggezione; seguiamo il loro dialogo con Gesù:

Che cosa cercate?    Dice Gesù

Dove abiti?   Chiesero

E  Gesù:  Venite  …

  Andarono e videro e rimasero con Lui.

E poi  l’evangelista nota un particolare parlando dell’incontro tra Gesù e  Simone fratello di Andrea:  “ Gesù fissando lo sguardo su di lui …”:  non è lo sguardo autoritario che domina, né di chi incanta;  è lo sguardo di chi predilige e sceglie.

Così come è avvenuto per Samuele che era a servizio del  Sacerdote al tempio : “ Venne il Signore e stette accanto a  lui …”  Samuele ascolta e non lascia cadere a vuoto una sola delle sue parole.

Dio alle volte può sembrarci estraneo, assente, disinteressato alle nostre piccole cose: siamo convinti che ha ben altro a cui pensare, , alle nazioni, al mondo , all’universo .

In realtà Dio è attento alla nostra storia, ci è vicino, confidenziale e partecipa a tutto ciò che è nostro.