Omelia anno C – 1 quaresima – 10.03.2019

 

Io ritengo che al centro della liturgia di questa prima domenica di quaresima non ci sia tanto il contenuto delle tentazioni, ma il superamento della prova.

Il contenuto della tentazione è ricorrere al miracolo per risolvere il problema del cibo che si deve guadagnare con il lavoro, come sono tentazioni la ricchezza, il prestigio e il potere: ammettiamo di non essere direttamente implicati in queste tentazioni, ma almeno di riflesso sì ;  come superare queste prove? Come essere attenti quando esse si infiltrano nel nostro cuore?

Ecco allora cosa ci dice con chiarezza la Parola di Dio oggi: “Chiunque invocherà il nome del Signore, sarà salvato”: così conclude la  2.a  lettura. Anche la  1.a  lettura ce lo dice parlando degli Ebrei maltrattati dagli Egiziani “ gridarono al Signore, Dio dei loro padri; e il Signore ascoltò la loro voce”; e il salmo fra le letture: “ Mio Dio mio rifugio e mia fortezza, in te confido   …  lo salverò perché  a me si è affidato …”

Nel Vangelo Gesù ci è presentato con questa disposizione d’animo: Egli affronta la tentazione “pieno di Spirito Santo”: se c’è questa pienezza in Gesù, come poteva starci qualcos’altro? Poteva essere pieno di se stesso cercando il successo, poteva desiderare le ricchezze, l’impero, il potere? Gesù si lascia condurre dallo Spirito, confida solo nel Padre.

Anche noi possiamo superare le prove se siamo sostenuti da Dio, se lasciamo più spazio a Dio, se siamo pieni del suo Spirito. Se stiamo sottomessi a Dio, non possiamo cadere nella tentazione: evidentemente il diavolo non accetta la sottomissione perché si oppone a Dio, e Gesù glielo dice chiaramente “Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai”.

“ Beato l‘uomo che confida nel Signore e trova in lui la sua forza”