Omelia Corpus Domini 18.5.2017

 

 

Nella prima lettura ( Dt.8,2) si leggono le parole di Mosè al popolo, che iniziano: “ Ricordati”.

Perché il popolo deve ricordare? E che cosa deve ricordare?  Deve far memoria di tutto ciò che Dio ha fatto per il suo popolo:

  • Lo ha messo alla prova per vedere la sua sincerità ed ha soddisfatto la sua fame con la manna
  • Gli ha fatto capire la necessità della sua Parola e lo ha dissetato con l’acqua dalla roccia.

 

Ricordandosi di tutto questo il popolo deve convincersi che Dio non ha cessato di intervenire per il suo bene. Dio agisce sempre oggi come ieri allo stesso modo; Dio non può cambiare, è sempre lo stesso. Ha agito con Mosè, in Gesù Cristo e continua ad agire nella Chiesa. Ha liberato il popolo ebreo dalla schiavitù d’Egitto; ha vinto la morte in Gesù; continua con la stessa potenza a trasmettere la sua Risurrezione a tutti coloro che si uniscono a Lui.

Ecco allora che cos’è l’Eucaristia, ecco perché il popolo deve ricordare.

L’Eucaristia è memoria nel senso che Dio continua a fare quello che ha sempre fatto in un eterno presente. L’Eucaristia è memoriale: rende presente, attuale per ciascuno di noi in questa storia l’opera di elevazione dell’uomo. Dio innalza l’uomo fino a sé, lo unisce a sé.

La vita divina è di Dio, ma è anche comunicata all’uomo e l’uomo vive in comunione con il suo Dio.

Mangiare il pane della mensa di Gesù vuol dire entrare nell’immensa opera di Dio, quella già compiuta, quella che sta compiendo in noi e quella che riserva per tutta l’umanità che vivrà la storia del mondo fino alla sua seconda venuta.