Omelia Domenica 16^ t.o. C 10 Luglio 2016

Anche le letture di questa domenica si agganciano con quelle di domenica scorsa.

Il Samaritano soccorre la persona incappata nei briganti; immaginatevi la scena: egli cura le ferite, versa l’olio, lo fascia … pensate che non gli abbia rivolto neppure una parola, che non gli abbia chiesto se le medicazioni gli procurano dolori; pensate che il ferito non abbia detto un grazie; che non sia nato comunque un rapporto confidenziale tra i due?

Proviamo pensare anche al sacerdote e al levita passati un po’ prima: non risulta dal vangelo che abbiano fatto il cammino assieme, ma con molta probabilità scesi a Gerico dove abitavano molti sacerdoti e leviti con le loro famiglie, si saranno incontrati: che abbiano scambiato una parola assieme, che sia nato un rapporto fra di loro? Che si siano parlati di quel malcapitato lasciato ferito a lato della strada?

Chiusa la premessa, ripensiamo al vangelo di oggi: Marta sorella di Lazzaro e amica di Gesù è più preoccupata di rispettare la legge sacra dell’ospitalità e di far bella figura di fronte a Gesù; e poi perché ha parlato con Gesù senza rivolgersi direttamente a sua sorella?: sembra quasi che abbia voluto fare osservazione a Gesù , non pensando che avrebbe lasciato solo l’ospite … La sua preoccupazione sono le pentole, invece di dimostrare il suo affetto, il suo attaccamento, la sua simpatia; invece di rivolgere un sorriso a Gesù, di prestargli attenzione guardandolo in volto.

Maria ha capito tutto questo: Gesù offre la sua amicizia perché riscaldi il cuore alle persone, la Parola di Gesù deve essere accolta nel cuore, ha bisogno di concentrazione, di passione. Non ci sono rapporti ufficiali o etichette con Gesù, c’è solo un rapporto caldo, personale.

Ricordiamo ancora la liturgia di domenica scorsa, in particolare la 1^ lettura: la parola di Dio non è così lontana da poter dire chi può sentirla? Non è oltre il cielo o al di là del mare …

La parola di Dio è a portata di mano, è un’occasione da non perdere. Ascoltando la parola di Gesù, nasce un rapporto con Lui e il desiderio di attuarla. Maria ha approfittato della vicinanza di Gesù e gli ha prestato tutta la sua attenzione: ha colto dalla sua parola tutto ciò che c’era nel cuore di Cristo. Certamente poi sarà passata alla pratica come conseguenza dell’ascolto.

Aprire la casa per ospitare Gesù come ha fatto Marta, è un gesto lodevole, però non è conseguente alla parola di Gesù ascoltata. Stare con Gesù accogliendo e apprezzando la sua amicizia, corrisponde di più a ciò che a Lui sta a cuore. L’impegno concreto sarà un eseguire ciò che si è ascoltato.