OMELIA XVII DOMENICA PER ANNUM 24 LUGLIO 2022

“La potenza della preghiera di intercessione”

– la preghiera insistente di Abramo ottenne la salvezza per l’intera città…

– Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli: quando pregate dite: Padre…Abbà…

– la preghiera è forza più potente di trasformazione di noi stessi e del mondo.

Non solo la preghiera è potente perché tocca il cuore di Dio e ci pone in relazione con Dio…ma il Vangelo di oggi ci parla della potenza della preghiera di intercessione…

– intercedere = far cedere = spingere, insistere sino a far cedere…sino a far crollare…

– chi deve cedere ?

– che cosa deve crollare ?

La preghiera di intercessione è quella forma di preghiera che fa cedere Dio…

Non perché Dio voglia essere indifferente alle nostre attese…

Il silenzio di Dio purifica la nostra fiducia..

Il silenzio di Dio ci interroga sulla bontà ciò che gli chiediamo…

Nel suo farci attendere avviene la maturazione e purificazione della nostra fede…

La preghiera di intercessione è una preghiera insistente… litanica… continua..

che non si preoccupa di chiedere tante cose a Dio… ma insiste sempre e continuamente su una unica cosa: chiedere lo Spirito Santo…l’unico che può farci comprendere ciò che è gradito a Dio…e ciò che è bene per noi…

Non ha la forma del compiacimento… ciò che piace a noi…non contempla neppure l’ipotesi del mi piace… perché ?

– perché non è centrata su noi ma su Dio… è quella forma insistente e continua che bussa alla porta del cuore di Dio…sino ad aprirla… per questo la sua forma è sobria, povera, semplice… perché il suo scopo non è la gratificazione personale ma l’ottenimento, l’esaudimento presso Dio.

C’è un ultimo aspetto sul quale riflettere: Gesù insegnò a pregare… (Questo deve essere un compito prioritario nell’impegno pastorale).

Quando pregate dite Padre… abbà…

– si dice la preghiera perché si è in relazione col Padre…e dire Padre significa l’immergersi in questa relazione

– all’interno della parola “Padre sta tutto

il cuore di Gesù…”

– quando preghiamo, impariamo a dire Padre e sostiamo…in silenzio…senza dire nulla…dimoriamo, abitiamo nella

relazione col Padre, attendendo tutto

da Lui… come fece e insegnò Gesù…

E in questa relazione troveremo pace.

Chi impara a pregare, impara a credere, impara a vivere.