GESU’ RISUSCITA IL FIGLIO DELLA VEDOVA DI NAIN

10^ t. o. C –   05.06.2016

 

Letture: I Re 17,17-24

Galati 1,11-19

Lc 7,11-17

Nella 1^ lettura (libro dei Re) e nel Vangelo si parla di morti premature, che restano drammatiche nonostante la consolante conclusione.

Sentiamo parlare anche noi di morti giovani nei naufragi, per strada, nelle guerre, per droga.. forse c’é un po’ di consolazione per il fatto che qualcuno lascia i suoi organi per il trapianto. Rimane comunque il dramma nascosto delle madri e dei padri.

Anche nel contesto attuale vale la presenza di Gesù che porta misericordia e risurrezione: Dio entra nella storia dell’uomo con la misericordia per coloro che piangono e sono oppressi, e con la potenza della risurrezione per coloro che sono morti. “Io sono la risurrezione e la vita” afferma Gesù, solo lui ha dimostrato di essere il Signore della vita. Noi possiamo implorare la risurrezione da Dio come fece Elia, o la guarigione, ma non possiamo disporre della vita.

Ciò di cui disponiamo è la misericordia: con la misericordia abbiamo la possibilità di far risorgere coloro che sono oppressi, angosciati, avviliti, abbiamo la possibilità di far rinascere il gusto e la gioia di vivere a coloro che hanno sbagliato, che sono falliti; con la misericordia possiamo ristabilire un rapporto di amicizia infranto da torti.

Anche noi possiamo essere dalla parte della vita e della risurrezione: se adottiamo l’immagine della strada, possiamo dire che la prima metà del percorso la facciamo noi con la misericordia, la seconda metà la compie Dio fino alla risurrezione. Se non possiamo far ritornare in vita, possiamo però migliorare le qualità della vita esercitando la misericordia.

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