RIFLESSIONI SULLA PAROLA DI VITA DI DICEMBRE 2015

chemin copia

 

«Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri» (Mc 1, 3).

Ci rendiamo veramente conto che la parola di vita di questo mese è rivolta proprio a noi ? È  rivolta proprio a me? Gesù ogni giorno bussa alla mia porta, il Signore viene, ma io sono pronto ad accoglierlo? Quando bussa alla mia porta e mi chiede di entrare in casa lo accolgo o lo lascio fuori dalla mia vita? Non è facile riconoscere il Signore che viene e l’invito ad accoglierlo ci viene da Giovanni il Battista, allora era rivolto agli Ebrei, ma è anche per noi. Giovanni sapeva che per accogliere Gesù occorreva prepararsi bene. Quanta fatica facciamo ! La via per seguire il Signore è difficile, è tortuosa, ogni giorno dobbiamo affrontare ostacoli che a volte ci sembrano insormontabili. Riusciamo a riconoscere il Suo volto quando si presenta sotto le spoglie di un emigrato, di un disoccupato, di una compagna di scuola, di un collega, o del datore di lavoro con il quale è difficile rapportarsi? Noi non ci riusciamo perché offrire fiducia, amicizia e anche perdono a queste persone ci è molto difficile . La voce sottile che ci invita a fare questo è molto spesso sopraffatta da moltissime altre voci che istigano all’ odio, alla corruzione, al tornaconto personale. Quello che ci rende sordi alla Sua lieve voce e ciechi alla Sua presenza sono le molto più rumorose e assordanti meschinità, egoismi e peccati che abitano in noi. Guardiamoci allora dentro, scendiamo nel profondo nel nostro cuore, e cerchiamo di essere sinceri con noi stessi, perché sappiamo bene quali sono le barriere che ci impediscono l’incontro con Gesù, con la Sua parola, con le persone con le quali Egli si identifica. «Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri» Ecco, allora, per cogliere l’invito di questa Parola di vita, dobbiamo cercare di raddrizzare quel giudizio che ci porta a condannare l’altro, a non parlargli più per, al contrario, comprenderlo, amarlo, mettendoci anche al suo servizio. Raddrizziamo il comportamento storto, che ci fa tradire un’amicizia, che ci fa essere violenti o aggirare le leggi civili. Se mi converto veramente posso diventare invece una persona pronta a sopportare anche l’ingiustizia pur di salvare un rapporto, anche a rimetterci di persona pur di far crescere la fraternità nel mio ambiente. È una Parola dura e forte, quella che ci viene proposta, ma anche una Parola liberatoria, che può cambiare la mia vita, che mi può aprire all’ incontro con Gesù, che gli prepara lo spazio perché possa venire a vivere in me, e sia Lui ad agire e ad amare in me. Questa Parola, se vissuta, può molto di più ancora: può far nascere Gesù in mezzo a noi, in famiglia, al lavoro, nella comunità cristiana, nei gruppi nei quali operiamo. “Venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1, 14), in mezzo al suo popolo. Non stanchiamoci mai, quindi, di aiutarci gli uni gli altri a raddrizzare i sentieri dei nostri rapporti, a eliminare ogni stortura che può esserci tra di noi e il nostro prossimo. Se esercitiamo veramente la misericordia a cui siamo chiamati quest’anno possiamo diventare, insieme, la casa, la famiglia capace di accogliere Dio in ogni ambiente in cui siamo chiamati a vivere. Sarà Natale e Gesù troverà la strada aperta e potrà rimanere in mezzo a noi.