RIFLESSIONI SULLA PAROLA DI VITA DI GENNAIO 2017

“Infatti, l’amore di Cristo ci spinge” (cfr 2 Cor 5, 14-20).

La Parola di vita che ci viene proposta ogni mese ha lo scopo di aiutarci a vivere il Vangelo nella vita di tutti i giorni, ricordiamoci di leggerla e rileggerla spesso, facciamo questo proposito come impegno d’inizio anno per viverla al meglio.

Proponiamoci di vivere il Vangelo e questo darà come suo frutto “lo sprone ad amare”, ci cambierà la vita ci metterà in cuore la spinta ad essere attenti ai bisogni dell’altro e a far sì che ci poniamo al servizio dei fratelli e delle sorelle.

Ed ecco la frase che più mi ha colpito: “l’amore ci permette di gettare il cuore al di là dell’ostacolo per giungere a un contatto diretto con le persone, nella comprensione, nella condivisione, per cercare insieme la soluzione”.

Quando viviamo rapporti difficili con persone che ci criticano, ci osteggiano, che creano divisione, impariamo ad andare oltre, “gettiamo il cuore al di là” e facciamo in modo di adoperarci per costruire l’unità con loro.

Perché se accogliamo e viviamo la Parola nascerà in noi Gesù, ci sentiremo amati e quindi saremo spinti ad agire come Lui. Se davvero abbiamo sperimentato il Suo amore, non possiamo non amare a nostra volta “Infatti, l’amore di Cristo ci spinge”.

E non lasciamoci bloccare da false prudenze, da difficoltà o possibili scontri, l’unità va perseguita ad ogni costo.

Ci è stata proposta questa frase in particolare perché, in questo mese che si celebra la Settimana di preghiera per l’unità possa essere vissuta insieme dai cristiani delle diverse Chiese e comunità, perché ci si senta tutti spinti, dall’amore di Cristo, ad andare gli uni verso gli altri, così da ricomporre l’unità.

«Sarà autentico cristiano della riconciliazione – affermava Chiara Lubich all’apertura della IIª Assemblea Ecumenica Europea a Graz, Austria, il 23 giugno 1997-  solo chi sa amare gli altri con la carità stessa di Dio, quella carità che fa vedere Cristo in ognuno, che è destinata a tutti – Gesù è morto per tutto il genere umano -, che prende sempre l’iniziativa, che ama per prima; quella carità che fa amare ognuno come sé, che ci fa uno con i fratelli e le sorelle: nei dolori e nelle gioie. E occorre che anche le Chiese amino con questo amore».

Impegniamoci seriamente a vivere la radicalità dell’amore con la semplicità e la serietà dei bambini in ogni situazione.