Se Cristo adesso mi domandasse: “Tu chi dici che io sia”

 

Omelia 12^ t.o. C

19.06.2016

Zac. 12,10-11; 13,1 — Gal.3,26-29 —- Lc 9,18-24

Se Cristo adesso mi domandasse: “Tu chi dici che io sia”

In questo momento della mia vita, gli risponderei: “ Tu sei vero!” cioè ‘ Sei quello che dimostri di essere’. Potrebbe sembrare un modo di evadere la domanda di Gesù. Ma quello che mi interessa comunicarGli è che non faccio confusione tra Lui vero e Lui come frutto di riflessioni, di meditazioni, o di immaginazioni pietistiche, ma lo considero veramente una persona presente, vera, che ama e propone di amare; una persona che non si monta la testa quando dice di essere il Figlio di Dio, anzi paga con la vita la Verità.

Pietro ha professato la sua fede in Te, Gesù: Tu sei il Cristo di Dio, il Figlio di Dio vivente. Glielo ha suggerito il Padre. Io non sento alcun suggerimento e Ti dico solo che Tu sei vero. Sono convinto che Tu non sei una finzione, una illusione, non sei una formula di catechismo o una etichetta.

Quando tu mi dici di perdere la vita per seguirti, io non posso che prenderti sul serio.

“Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso …”, perché il Figlio dell’uomo per primo deve soffrire molto, essere rifiutato … , venire ucciso e risorgere.

Abbiamo sentito queste parole dalla Scrittura: ‘ Guarderanno a Colui che hanno trafitto … lo piangeranno’.

Mi rendo conto che affermare che tu sei vero, vuol dire appartenerti; e allora ‘a Te si stringe l’anima mia e la forza della tua destra mi sostiene’

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