Verso il rinnovo degli Organismi di Partecipazione Ecclesiale periodo 2018/2023

 

 

Giusto per richiamare qualche importante elemento:

 

Cos’è l’Unità Pastorale?

Si chiama Unità Pastorale un insieme di parrocchie  vicine tra loro e affini per quanto riguarda il tipo di territorio e le condizioni di vita degli abitanti. Nell’unità pastorale in genere possono esserci più parroci, l’azione pastorale viene coordinata da un parroco moderatore.

Cosa è il Consiglio Pastorale dell’Unità Pastorale (Consiglio Pastorale Unitario)?

E’ un luogo di discernimento e di coordinamento dell’attività delle parrocchie su temi trasversali che riguardano scelte pastorali condivise in ordine alla catechesi, alla liturgia e alla carità, in special modo scelte pastorali che riguardano il territorio: gli aspetti sociali e le relazioni con le istituzioni, la scuola, il lavoro, alcune tematiche di natura economica.

Cosa è e cosa fa il Coordinamento Pastorale Parrocchiale?

Il Consiglio Pastorale Unitario non sostituisce e non si sovrappone al lavoro delle singole comunità anzi, sollecita e accompagna il Coordinamento delle singole realtà parrocchiali in un cammino di condivisione con le proposte della Chiesa diocesana e in comunione con le altre parrocchie del territorio. Nel Coordinamento Pastorale Parrocchiale troveranno posto tutte le realtà operative delle singole parrocchie con il compito di animare concretamente la vita di fede nelle nostre comunità, promovendo la pastorale, anche alla luce anche delle indicazioni del Consiglio Pastorale unitario.

 

Verso la elezione del Consiglio Pastorale Unitario (CPU)

 

Chi può essere indicato come membro al Consiglio Pastorale?

Ogni battezzato e confermato che abbia compiuto i 18 anni di età può legittimamente essere indicato a partecipare come membro del Consiglio Pastorale. Tenendo conto della natura del Consiglio è quanto mai opportuno che, oltre a queste elementari caratteristiche, il candidato abbia dato chiari segni di impegno e responsabilità anche rispetto alla vita comunitaria: la capacità di relazione, lo spirito di comunione e una serena adesione al Vangelo diventano qualità imprescindibili per il servizio nel Consiglio Pastorale.

 

Compiti della persona eletta al CPU

Prima di tutto, insieme con gli altri membri eletti, le finalità del CPU aiuterà con una partecipazione responsabile ad individuare priorità e linee guida del cammino per l’intera Unità Pastorale (UP). In secondo luogo, con il parroco e il moderatore dell’Unità Pastorale, sarà presente al Coordinamento Parrocchiale della propria comunità per svolgere una azione di collegamento e comunione della singola comunità all’Unità Pastorale e alla Diocesi: questo servizio è tanto fondamentale quanto il partecipare alle attività del CPU.

 

Quanti membri si potranno eleggere al CPU?

Ogni comunità parrocchiale ha diritto ad eleggere due rappresentanti nel Consiglio Pastorale Unitario (CPU), uno di età inferiore ai 35 anni e uno di età superiore ai 35. Quindi essendo 5 le parrocchie dell’Unità Pastorale in totale saranno 10 eletti: 5 al di sotto i 35 e 5 sopra i 35 anni. Completano poi il Consiglio 7 persone indicate dai rispettivi ambiti pastorali (liturgia, carità, annuncio…) uno per ambito.

 

Come si procederà per le elezioni al Consiglio Pastorale Unitario?

Per arrivare alla elezione vivremo insieme tre momenti:

  • Domenica 28 gennaio alla fine delle SS.Messe, in ogni Chiesa della nostra Unità Pastorale, ci saranno dei fogli nei quali ciascuno potrà indicare due nominativi di persone che conosce della propria comunità parrocchiale e che abbiano le caratteristiche sopra annotate, per quanto possibile si cerchi di indicare due nominativi tenendo conto dell’indicazione relativa all’età.
  • Dopo aver raccolto le indicazioni, ogni comunità parrocchiale preparerà una scheda con i nominativi che hanno ricevuto più consensi e che hanno accettato. Tale scheda sarà presentata la domenica 18 febbraio. Nella scheda ci saranno tre liste: – Candidati Giovani – Candidati Adulti – Candidati UP
  • Le elezioni si effettueranno domenica 25 febbraio. Al termine delle SS Messe in ogni comunità ogni persona che abbia compiuto i 16 anni può indicare una preferenza in ciascuna lista.

 

Un importante aspetto da considerare:

il Consiglio Pastorale per la Gestione dei Beni

 

Finalità del Consiglio Pastorale per la GEstione dei beni

Il CPGE ha lo scopo di collaborare con il parroco nell’amministrazione dei beni economici e patrimoniali e condivide con lo stesso “la responsabilità dell’intera vita della parrocchia mediante una corretta e proficua gestione dei suoi beni”.

 

Composizione e nomina del Consiglio Pastorale per la GEstione dei beni

I candidati al CPGE vengono designati, con votazione, dal Coordinamento Pastorale Parrocchiale al suo primo incontro convocato dal parroco tra l’11 e il 24 marzo. Ciascun membro del CPP propone un nome, formando un elenco di candidati al CPGE. I membri del CPP esprimeranno, con votazione orientativamente due preferenze tra le persone indicate. La lista dei candidati votati dal CPP con l’ordine di preferenza viene affidata al parroco che provvederà a contattare le persone a partire dalla più votata, verificando la loro idoneità secondo i criteri previsti e l’accettazione della carica.