DOMENICA 14 GENNAIO 2024 TEMPO ORDINARIO B

“Il Signore chiama…il Signore coinvolge… il Signore attende la nostra personale risposta !”.
Nel vangelo ci è stato riproposto l’evento della chiamata-coinvolgimento dei primi discepoli… Come Gesù li chiamò a Sè ?…per attrazione indiretta… Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù…
E’ Giovanni Battista a parlare con i suoi discepoli di Gesù…e sentendolo parlare cosi i suoi discepoli si entusiasmarono al punto tale da seguire Gesù… G.Battista “fissando lo sguardo su di lui disse: “Ecco l’Agnello di Dio”… G.Battista adoperò gesti e parola: fissando lo sguardo disse… Lo sguardo esprime ciò che avviene nell’animo…e la parola tenta di esprimere ciò che sta avvenendo… a volte di fronte ad eventi più grandi di noi restiamo senza parole, senza fiato, tanto veniamo sovrastati.
Che cosa disse G.Battista? “Ecco l’Agnello di Dio !”…interpretò in modo figurato, attraverso una immagine, la vita e la missione di Gesù. Gli applicò una immagine, ben conosciuta da tutto il popolo Ebraico: l’agnello. Il più mansueto tra tutte la specie animali…il gregge ha da sempre fatto parte della storia e del cammino nomade del popolo di Israele… le pecore e gli agnelli servivano per vivere…e al tempo stesso venivano offerti a Dio: perché ?..perché a Dio va affidata la vita…e ciò che la sostiene. Nel tempio venivano offerti a Dio agnelli senza macchia… perché a Dio va data la parte migliore…tutto è di Dio…la vita stessa è di Dio…da lui riceviamo la vita a lui affidiamo la nostra vita. L’innocenza dell’agnello è proporzionale alla violenza che lungo tutta la sua storia ha dovuto subire…è un paradosso inestricabile…
Giovanni Battista presenta Gesù come “Agnello di Dio”…lo strumento al quale Dio stesso affida il riscatto dell’umanità… E’ Lui l’agnello che con la sua vita, col suo sangue innocente, riscatterà la vita del suo popolo… Sarà l’agnello che che toglierà…ma al tempo stesso sarà l’agnello che “porterà” su di Sè, il peccato del mondo…porterà il peso del nostro peccato…
Sentendolo parlare cosi…seguirono Gesù! E’ giusto che ci chiediamo: ma come noi parliamo di Gesù? …abbiamo il coraggio di parlare di lui o ci vergogniamo di lui ?…lo proponiamo come riferimento per la vita ?… o indietreggiamo…
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbi – che, tradotto, significa maestro -, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete».
Gesù immediatamente coglie ciò che sta avvenendo in loro: la ricerca di un di più… il desiderio di un oltre…di una vita piena… per questo pose loro la domanda: “Che cercate ?”… Sei una persona che cerca ? Che ha sete di verità ? Sete di un di più di amore, di verità, di qualità nella vita ?… che fa emergere dal di dentro questa sete…esprimendola nella ricerca di una risposta…suscitando il desiderio di chiedere a Gesù: dove abiti ?…perché mi interessa stare con te ! Perché sento che tu hai parole che altri non hanno…hai parole di vita eterna…che rendono piena la vita.
“Venite e vedrete…era circa l’ora decima…” le 16.00 del pomeriggio… Non si può dimenticare l’ora nella quale Gesù è passato nella nostra vita…l’ora in cui ci siamo sentiti guardati con amore e chiamati per nome…l’ora in cui ci ha fatto fare esperienza del suo amore…
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa», che significa Pietro.
Chi si è lasciato ferire/ toccare dallo sguardo di Gesù non può non comunicarlo ad altri…”Abbiamo trovato il Messia”… e lo condusse da Gesù… Se avviene questo incontro con la persona di Gesù presente nel corpo della Chiesa… allora la vita diventa risposta alla sua chiamata.
Preghiamo insieme perché ci siano ancora nella Chiesa persone che si lascino ferire dallo sguardo di Gesù e si facciano con la loro vita risposta a questo sguardo. Amen