Domenica tempo ordinario B 04 Febbraio 2024

Cristo ha preso le nostre infermità e si è caricato delle nostre malattie.
Risanaci, Signore, Dio della vita.

La Parola di questa domenica insiste molto Gesù taumaturgo, guaritore…
Gesù ci dischiude il mistero di Dio, ci fa comprendere chi è Dio, attraverso i suoi gesti potenti di vicinanza e di guarigione…Il Vangelo ci consegna una verità puntuale della fede: Dio ti/ci guarisce…Dio può guariti/ci…il suo amore è atto di amore che risana…l’Eucaristia stessa che riceviamo è grazia sanante!

Se Gesù svolge il suo ministero taumaturgico, significa che gli uomini che incontra sono malati, significa che il male nelle sue varie forme e manifestazioni, attacca e attanaglia il genere umano… cosi come siamo, non siamo come Dio ci aveva pensati e voluti… la comunità umana ha perduto i doni e le qualità di cui Dio l’aveva dotata… Siamo di fronte al dramma silenzioso del “peccato originale”… una verità che la cultura di oggi, e parte della teologia moderna vuole adombrare e forse anche cancellare… con quali conseguenze ?… fare del peccato una condizione normale di vita…sino ad arrivare a vivere lontano da Dio e senza Dio!

Gesù guarisce! Gesù è guaritore! …lo fu nel tempo del suo ministero terreno, lo è oggi, attraverso il suo corpo mistico-sacramentale che è la Chiesa…attraverso le mani e il cuore dei suoi ministri… Gesù guarisce il corpo e guarisce lo spirito…guarisce la carne e l’anima… questa è la fede della Chiesa nel consegnarci il vangelo di oggi:

… “La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva al tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni” …

Di fronte a questo annuncio di salvezza, la nostra fede va in crisi, vacilla, entriamo in difficoltà: perché?… veniamo toccati in un nervo scoperto…la sofferenza….quante volte ci siamo trovati difronte alla sofferenza nostra e a quella di persone care…abbiamo pregato e la nostra preghiera ci è sembrata non esaudita…inascoltata…e ci siamo chiesti: ma come può un Padre non esaudire la richiesta, il grido di aiuto dei suoi figli?…è l’esperienza del buio della fede, è il momento del silenzio di Dio: dove e come trovare risposta in questi momenti?…solo uno è il riferimento e la risposta: la croce!… dobbiamo avere l’umiltà e il coraggio di entrare nell’evento del Calvario e alla luce di ciò che lì si è verificato, leggere e interpretare la nostro vita… “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”…sono le espressioni di Gesù sulla croce… Lui Figlio di Dio ha voluto passare attraverso la prova dell’abbandono… e il Padre, onnipotente eterno Dio, ha voluto accettare l’impotenza e l’isolamento dal Figlio…In questo spazio di isolamento tra il Padre e il Figlio, in questa momentanea “sospensione” dell’amore trinitario…è racchiuso tutto il dramma della umana sofferenza…Quando Dio tace, non significa che sia lontano da noi…tace per accoglierci, per farci spazio…Dio tace per contenere in Sè il grido di ogni nostra sofferenza…il silenzio di Dio racchiude la sofferenza dell’uomo…e la sofferenza dell’uomo diventa il silenzio di Dio.

In questo distanziamento del Padre dal Figlio, Dio è passato attraverso il dramma di ogni sofferenza…l’Onnipotente si è fatto impotente… e in questa sua vicinanza e solidarietà sta l’inizio della nostra guarigione…questo ci fa vivere la sofferenza con occhi diversi ed apprezzare la vita in ogni suo istante… “Nella gioia di oggi ci sta tutto il dolore di domani, e nel dolore di oggi ci sta tutta la gioia di ieri”… (Viaggio in Inghilterra)

La fede cristiana è professione di fede nella vita eterna, nella trasformazione della carne. Nell’amore profuso nel momento della prova/sofferenza, è già contenuto il germe della vita piena, vita eterna, della risurrezione della carne.

Lasciamoci ora guarire da Gesù, permettiamogli di entrare nella nostra vita, nel nostro cuore, la sua presenza è lenitiva, terapeutica e taumaturgica. Amen