Domenica V° di Quaresima B Domenica 17 Marzo 2024

Ci stiamo avvicinando alla celebrazione annuale della Pasqua: che cosa ci sta dicendo il Signore attraverso questi testi della S.Scrittura che sono diventati la Sua Parola per noi, oggi?

Stiamo entrando con questa domenica nel “tempo di passione”… nei giorni i cui la chiesa sosta più intensamente nella meditazione del Mistero Pasquale…

Il Vangelo ci consegna nitidamente l’auto-coscienza di Gesù, in riferimento alla Pasqua: “In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.”…

Sa di essere Lui questo “chicco di grano, caduto a terra”… Sente di essere proprio Lui a dover entrare nella condizione della solitudine, dell’abbandono della morte… sa di dover passare attraverso il crogiolo della sofferenza… perché ogni altra sofferenza sia redenta… “nulla di ciò che non è assunto da Dio, può essere sanato – redento”…

Dio ci salva ( ci rende partecipi della sua stessa vita) scegliendo entrare nella nostra sofferenza… Dio sceglie di entrare nella condizione della croce, per manifestare da lì, il mistero dell’Amore di Dio: “Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna”…
È questo che mi/ci sconvolge…Dio che entra nella sofferenza umana… e così l’umana sofferenza diventa il santuario di Dio… dove abbiamo la garanzia di incontrare Dio…

Dove l’umanità soffre/è sofferente, lì c’è Dio…lì Dio si fa presente…
Emblematica a questo riguardo è la lettera agli Ebrei c.5
“Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. 
Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono”.

Gesù nel giardino degli ulivi offri preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito…che paradosso immenso !!!… nel Getzemani Gesù sudò sangue… e totale fu il suo abbandono… “non sia fatta la mia ma la tua volontà”…
ma come venne esaudito ?… non venne esonerato, sollevato dalla croce… certo la risposta finale sarà la risurrezione… ma sarà propriamente risposta finale…

Il Padre lo esaudì nelle sue suppliche, pur accettando di passare attraverso la sofferenza e la croce… un paradosso questo per noi… la croce è stato il luogo dell’esaudimento di Gesù… attraversando la valle oscura della croce Gesù, il Figlio non fu abbandonato…pur sperimentando la sua umana debolezza… ebbe l’intima certezza dell’esaudimento/ascolto da parte del Padre… anche nella croce Dio non mi abbandona… anche nella croce Dio mi è accanto… è la forte intima persuasione di Gesù…che gli proviene dal fatto di conoscere il Padre… la sua fiducia nel Padre è totale: abbà Padre ! Se il Padre mi chiede di abitare la croce… mi fido di lui totalmente … mi abbandono alla sua volontà… lui saprà volgere la sofferenza in manifestazione dell’amore…

Il Cristo del mistero pasquale è il Cristo che abita la Croce, abita il tempo della sofferenza…e cosi rende sacramentale ogni sofferenza, ogni umano patire…

Chiediamo a Dio la forza di portare la croce, quella di ogni giorno, quella che non abbiamo scelto… e di colmarla secondo la misura del nostro amore…