DOMENICA XIX del TEMPO ORDINARIO A 13 AGOSTO 2023

1Re 19,9.11-13 – Mt 14,22-33

La Parola appena celebrata, in questa domenica, ci manifesta la potenza di Dio, che si manifesta attraverso i segni/elementi della natura…il vento, il fuoco, l’acqua, il cosmo. Dio ci parla e si fa conoscere attraverso la mediazione e la perfezione delle realtà create…

Elia sul monte Oreb…
è l’uomo/profeta che cerca la pace, cerca tregua dopo la feroce persecuzione di Gezabele e Acab…dopo lo scontro frontale con i falsi profeti di Baal… Elia ha posto tutta la sua vita a servizio del Dio vivente, del vero Dio Jhawè… in quale modo Dio gli si fa presente ?… non nel segno della forza, della potenza…vento impetuoso, terremoto, fuoco… ma nella brezza di un vento leggero… Ravasi traduce letteralmente questo testo in questo modo: “in una voce/suono di silenzio”… Dio si fa presente nella vita vita del profeta Elia non nel segno della potenza ma della delicatezza, dell’interiorità…in una voce di silenzio… perché il silenzio è la voce dello spirito, è quella dimensione dello spirito che ci apre alla profonda comunione con noi stessi e con Dio… senza capacità di silenzio e di interiorità non potremo incontrare il Signore: “Solo un uomo in raccoglimento è qualcuno” (R.Guardini)… il silenzio domina il rumore, il raccoglimento governa la distrazione…

Gesù nel vangelo di Matteo (…sul lago di Tiberiade)…
ci è presentato come colui che ricerca e abita il silenzio come condizione permanente e stabile della sua vita…Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo… possiamo essere per gli altri tanto quanto sappiamo abitare noi stessi… “Custodisci il silenzio e la pace dentro di te, e diventerai salvezza per un moltitudine di gente” (Serafino di Sarov).
Gesù sapeva ben contemperare attività/ministero/servizio e silenzio/calma/solitudine… una delle grandi sfide educative è quella di saper educare al silenzio, all’ascolto di sé e degli altri…

E’in questo contesto…dopo aver abitato il silenzio e la preghiera che Gesù camminando sulla acque del lago di Tiberiade va verso i suoi discepoli… il mare, le acque, nella simbologia biblica sono sempre state sinonimo delle forze del male, di ciò che è infido e destabilizza… solo chi sa abitare l’interiorità della preghiera può camminare sopra le forze del male…

Non fu cosi per i discepoli, in mezzo alla tempesta in preda al panico… talmente preda della loro emotività da non essere capaci di riconoscere il Signore… talmente impanicati da esigere da Lui, una prova di sicurezza e di forza… Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciò ad affondare…

Pietro in quel momento rappresenta ciascuno di noi… chi, trovandosi in mezzo alle prove e agli urti della vita non rischia di cadere vittima della paura e del disorientamento ?… chi non è tentato dallo scoraggiamento e dal dubbio ?… Tutti siamo Pietro…

Dove sta la via della salvezza ?…in quel grido che sgorga mentre sperimenta di affondare: Signore salvami !!!… Questo grido si chiama “preghiera”…è la forza della preghiera… la preghiera è quella presenza interiore che ci sostiene nei passaggi bui e oscuri della vita… “Signore Salvami…salvaci…”.

…subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato ?… La mano di Gesù ci raggiunge sempre, anche quando ci sembra di non percepirla… La preghiera permette a Gesù l’afferramento… dentro alla tempesta ma agganciati a Lui…

Il rimprovero rivolto a Pietro è rivolto a noi: uomo di poca fede perché hai dubitato ?… oligopistia…la pochezza della fede è una della malattie che Gesù costantemente rimprovera nel vangelo…

Chiediamo oggi al Signore di essere persone di profondità spirituale… non anime in pena che vagano da una parte all’altra, che sono distratti e distraggono… ma persone ben ancorate in Dio, mediante il silenzio e la preghiera…. Chiediamo al Signore, in ogni circostanza della vita di saper gridare a Lui, per ottenere vita e salvezza. Amen