DOMENICA XXX per ANNUM 23.10.2022

…In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri…

Quale scopo ha avuto / ha Gesù nel voler raccontare questa parabola… se non quello di farci passare dalla RELIGIOSITÀ  alla FEDE ?

Religiosità significa racchiudere il nostro rapporto con Dio in una serie di gesti religiosi, formali, abitudinari, memorizzati lasciando che la vita vada per altra strada…

Fede invece significa relazione permanente, costante… coinvolgente ogni istante della vita…

– due tipologie di persone – due modi di vivere il rapporto con Dio:

– la via dell’intima presunzione…. e la via dell’umiltà.

IL FARISEO: entra nel tempio, non si raccoglie, guarda in giro, osserva il comportamento degli altri e lo giudica…. (il raccoglimento è l’arte di chi vuole allontanare tutto ciò che può essere motivo di distrazione)…dal raccoglimento si passa al silenzio: significa assenza

di rumore, di frastuono…solo dopo questi passaggi si entra nel santuario della preghiera, della relazione con Dio…

– nel primo caso la persona è il centro di se stessa…Dio è una delle tante cose di cui si occupa… le pratiche di pietà non sono finalizzate alla gloria di Dio ma di sé… è un rischio… un tranello sul quale possiamo cadere… possiamo servirci di Dio… col pretesto di celebrarlo finiamo col celebrare noi stessi…

– quando vengo in chiesa…sono interiormente rivolto a Dio ?… sono qui per lui…oppure i miei occhi e i miei pensieri sono rivolti ad altri…  magari alla loro condotta… al loro comportamento ?…. attenzione a non cadere nel disprezzo o nel giudizio del prossimo… noi vediamo l’esterno, Dio vede il cuore…

IL PUBBLICANO: notoriamente peccatore, non ha tempo per guardare gli altri, non vuole, non si trova lì per guardare gli altri…né tantomeno per giudicarli…è lì per Dio, Dio è il suo interlocutore è il contenuto della sua preghiera…

– in questo secondo caso la persona sa di essere mancante davanti a Dio… per quanto abbia fatto o possa fare di bene, davanti a Dio sono ben poca cosa… ciò che conta è l’amore che Lui ha per noi…

Che cosa si può dire davanti a Dio se non “Abbi pietà di me peccatore” ? XIRIE  ELEISON = guardami con occhi di misericordia (eleéo) con compassione – commuoviti Signore

Riconoscendo così la propria pochezza e inconsistenza… probabilmente…nessuno appartiene totalmente all’una o all’altra situazione…forse questi atteggiamenti li abbiamo dentro tutti e due… in percentuale diversa…con accentuazioni diverse… si tratta di far prevalere ciò che è gradito a Dio… l’umiltà è ciò che apre il cuore di Dio… La preghiera dell’umile squarcia le nubi…Sir 35, 17 – nel nostro cammino di fede chiediamo il dono dell’intima umiltà..