DOMENICA XXXI tempo Ordinario C 30.10.2022

 

Lc 19 – Gesù e Zaccheo

“Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando”…

Gerico grande città a sud di Gerusalemme, accanto al Mar morto, sede invernale della Corte di Erode il grande.. città popolosa…

“quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù”…

L’evangelista Luca ci fornisce alcune coordinate anagrafiche riguardo a Zaccheo: la sua identità e professione…

Il suo nome – persona conosciuta e influente, “capo” degli esattori.

pubblicano = disonesto – notoriamente peccatore – inviso alla gente.

“cercava di vedere Gesù”… questo verbo: cercare di vedere (zetesis)… indica una ricerca, un desiderio che non è frutto della semplice curiosità ma indica l’azione di Dio che ci precede… è quella relazione che la teologia chiamerebbe: Grazia preveniente, amore  gratuito, libero… precedente ogni riposta…”Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre” (Gv6,44).

Ecco il paradosso: in Zaccheo, piccolo di statura, capo dei pubblicani, un esercito di corrotti e ricco… è già in atto l’azione amorevole di Dio che lo porta verso Gesù…

Questo ci fa prendere atto che l’azione di Dio, l’agire di Dio precede ogni dinamica di evangelizzazione, l’amore di Dio precede anche l’azione pastorale della Chiesa…

“Zaccheo voleva vedere Gesù ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.”…

Luca ci descrive Zaccheo come “piccolo di statura”…un limite fisico che Zaccheo è consapevole di avere al quale sa come rimediare: salendo su una pianta di sicomoro. In questo Zaccheo si dimostrò scaltro e intelligente… l’esperienza del limite non gli fu di  ostacolo per incontrare Gesù, ma gli fu di stimolo per trovare possibilità alternative. Si dimostrò capace di superare il limite fisico e il condizionamento della folla.

“Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua».

Lo sguardo di Gesù è il centro narrativo e teologico di tutto il racconto. Qui comprendiamo che cosa sia l’evento della conversione: Zaccheo può convertirsi, solamente in forza di quello sguardo che lo ha preceduto: si sentirti guardato con amore e chiamato per nome… “ipse prior diligit nos” 1Gv Lui per primo ci ha amati…

Zaccheo ha potuto aprire le porte della sua casa e della sua vita a Gesù, perché Gesù lo ha preceduto nello sguardo e nell’amore…si accorse di lui chiamandolo per nome…

Qui comprendiamo in che cosa dovrebbe consistere l’opera di evangelizzazione della Chiesa: nell’annuncio e nella percezione dell’amore precedente e prevenite di Dio. Annuncio e amore che precedono la condizione morale di Zaccheo: Dio ti raggiunge lì dove sei e così come ora ti trovi davanti a lui… l’ordine morale sarà la risposta adulta e matura all’amore gratuito di Dio, risposta che si consoliderà nel tempo.

Ciò che seguirà dopo… nella vita di Zaccheo non saranno altro che frutti di conversione, di un ritrovato rapporto con Dio… frutti di giustizia, di equità e di solidarietà verso il prossimo.

Chiediamo al Signore di saper cogliere il suo sguardo in ogni circostanza della vita… pregare significa permettere a Dio di guardarci, di rivolgere a noi il suo sguardo di amore e di compassione.

Amen.