III° DOMENICA DI PASQUA anno A 23 APRILE 2023

Emmaus Lc 24

Nello stesso giorno di Pasqua il Risorto si fa presente non solo agli apostoli ma anche ai due discepoli di Emmaus…
Se ne andavano col volto triste…si stavano allontanando da Gerusalemme..

La strada di Emmaus è la strada della vita…Dio ci incontra là dove non ce lo saremmo aspettati…ci coglie di sorpresa… attenzione a non scartare con facilità i passaggi debilitanti della vita…perché proprio lì il Risorto può entrare e farsi riconoscere…
…e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto…

I due discepoli cercavano di indagare di capire…cercavano di dare un senso a tutto quello che era accaduto… erano loro che cercavano di spiegare…ma non ci riuscivano… la ragione, il buon senso ci aiutano…ma non sono sufficienti a sostenere il senso del vivere…
In questa fatica…in questo contesto di delusione e depressione il Risorto si avvicinò a loro…

Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo….

Può capitare così anche a noi… a volte siamo così concentrati su noi stessi da non accorgerci del Risorto che ci accompagna…

Il Risorto entró nella vita di quei due discepoli nella fatica della loro ricerca di senso… erano disorientati… «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?»…

Il Risorto si avvicinò a loro nella fatica di dare un senso, un significato alla loro vita… qui ci siamo dentro anche noi…
è l’impegno di ogni giorno…ma per chi…per che cosa mi sto dando tanto da fare…per chi mi affatico e lotto…???…chi riempie di gioia e di amore la mia vita..?

Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?»…

Quel volto triste è il nostro volto…è volto della Chiesa che attende…è il volto di chi cerca senza trovare facili risposte…

…noi speravamo fosse Lui a liberare Israele… questo verbo racchiude il fallimento di tutte le nostre proiezioni su Dio… noi speravamo…è la constatazione del fallimento… ed è proprio qui che Lui entra in azione…
Ma come ?
Facendo ripercorrere loro il senso delle
Scritture… li aiuta a rileggere la Scrittura apri la loro mente all’intelligenza delle Scritture…in chiave cristologica…

Stolti è tardi di cuore nel credere alle parole dei profeti: non bisognava che il Cristo patisse tutte queste sofferenze per entrare nella sua gloria ?

È il Risorto che parla…e dice: era necessario che il Cristo patisse… era necessario perché profondo è il male del mondo e il peccato dell’umanità…
La croce non è una velleità per Dio ma una necessità…non un incidente di percorso ma una scelta dì salvezza….

Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti Egli fece come se dovesse andare oltre…
…il Risorto non si impone ma si propone… bussa…ma attende che gli sia apra… suscita il desiderio della sua presenza…e ci lascia liberi di invitarlo in nostra compagnia….

Solamente quando furono a tavola, dopo aver pronunziata la benedizione… caddero le squame dai loro occhi e lo riconobbero… ma Egli spari dalla loro vista… perché spari ?…certamente per la nuova condizione del suo corpo… la risurrezione lo ha dotato di qualità proprie di un corpo glorificato e glorioso non più sottoposto alla costrizione della materia… ma non solo per questo… sparì dalla loro vista, perché da quel momento in poi sarà l’eucaristia ad essere il luogo dell’incontro e della relazione con Lui…

Ci doni il Signore, in ogni Eucaristia di sperimentare la gioia dell’incontro col Risorto…ci riscaldi il cuore…ci riempia di gioia…e di pace . Amen