III DOMENICA DI PASQUA Gv 21…

Dopo l’evento della risurrezione e la constatazione del sepolcro vuoto… I discepoli sono stati costretti a ridisegnare la loro vita…le relazioni e il loro futuro….

Ritornano in Galilea…alle loro case, alle loro famiglie al loro lavoro…”io vado a pescare”… erano ben lontani dal prevedere le conseguenze della risurrezione…Non solo erano ben lontani dal pensare che il Risorto sarebbe diventato il loro costante interlocutore…il soggetto primo della pastorale…

Pietro tornò a pescare…insieme agli altri ma in quella notte non presero nulla… Ma Pietro non era uno qualsiasi…era un esperto di pesca…

…qui il Vangelo ci sta offrendo non una semplice narrazione ma un criterio di azione pastorale….ma anche di riferimento personale…che potremo formulare così: tutto quello che non nasce dalla comunione con Gesù Cristo…non porterà mai frutto… sarà comunque destinato alla dispersione… Tutto ciò che invece nascerà dalla comunione di vita col Risorto porterà frutti abbondanti…

Proprio per questo il primo compito della chiesa e del cristiano è la comunione di vita col Risorto…la Chiesa se non prega è niente!

Così pure le sue iniziative: se non nascono dalla comunione di vita col Risorto sono nulla e destinate al nulla…(volumi di piani pastorali destinati al macero…)…perché non sono nati e maturati nella preghiera, nel silenzio e nell’adorazione…nel contatto con i poveri lì dove Cristo si nasconde…

Solo uno nella barca della Chiesa, in quel momento, si accorse che quell’uomo sulla riva del lago…non era una persona qualsiasi ma era il Signore…e fu l’apostolo Giovanni… Il discepolo prediletto…colui che era unito al cuore di Gesù…é l’amore che ha il potere di introdurci nel mistero di Dio e nella conoscenza di Dio…

  1. Dopo essersi riuniti intorno a Gesù per cenare con lui…Gesù prese in disparte Pietro…per porgli tre domande: mi ami tu più di costoro ?… Sono le domande che stanno alla base di una scelta di vita totalmente dedicata a Lui a Gesù…sono domande che valgono una vita…di cammino con Gesù…

Gesù non ha lo scopo di umiliare Pietro ma di farlo ripartire…gli vuole bene offrire un nuovo spazio di vita, una strada nuova…

e lo fa ripartire dal riconoscimento del proprio limite…

Puoi stare con Gesù solo se lo ami… è Lui chiede questo:”mi ami ?” …secondo le tue forze, le tue capacità, secondo la tua misura, con i tuoi limiti ?…mi ami ?…

Gesù offri a Pietro la possibilità di un nuovo inizio…dopo il triplice rinnegamento la triplice richiesta di amore… Ma questa domanda è rivolta ad ogni discepolo…a ciascuno di noi… Mi ami ?….

Che la nostra fede sia la risposta più bella a questa domanda di Gesù… Così sia !