LA RIVISTA RESPICE STELLAM DAL 1955 AI NOSTRI GIORNI

collage respice dal 1955 copia

Quando parliamo della rivista “ Respice Stellam “ la nostra mente va al suo Fondatore:

Don Antonio Zampieron,  è stato un sacerdote di intensa operosità, supportato da una vita interiore di riservatezza e intimità nutrita dalla preghiera personale, per cui la sua vocazione sacerdotale si presentava rivestita di una dignità e di una grandezza unica. È stato uno degli ultimi sacerdoti, qui in Santuario, a vestire sempre con orgoglio la sua veste talare nera e il cappello da prete, mettendo in tutte le cose la sua anima ardente, il fuoco del suo carattere, senza mai risparmiarsi, tutto per la grandezza di Maria; era un sacerdote lungimirante, stava con i segni dei tempi che cambiavano. Era suo fermo proposito far diventare il Santuario centro di spiritualità, centro di radiazione di amore e di devozione per Maria come Regina della Saccisica, incoronata solennemente pochi anni prima, nel 1947, come voto in ringraziamento per aver risparmiato la città di Piove dalla calamità della guerra. L’idea di stampare una rivista mariana gli è venuta in occasione del primo Anno mariano (1954) indetto da Pio XII con l’enciclica Fulgens Corona (8 settembre 1953). Il titolo è tratto da una preghiera di San Bernardo Chiaravalle, (vissuto tra il 1090 e il 1153) ,a cui D.Antonio si ispirava per la devozione a Maria: “RESPICE STELLAM” che significa “GUARDA LA STELLA” INVOCA MARIA. Nel settembre 1955 esce il primo numero. Nel periodo in cui non la televisione non dominava nelle famiglie, la stampa era seguita e i periodici erano diffusi: Don Antonio nutriva il desiderio di portare nelle mani delle persone una rivista che parlasse di Maria, che parlasse di vangelo, di vita quotidiana alla luce della fede, che potesse essere uno strumento di formazione cristiana per tutti. La rivista era pensata ed era scritta in collaborazione con altri sacerdoti della diocesi ed era impaginata da Don Antonio che assicurava l’inoltro alla stampa nei tempi corretti. Si faceva aiutare per la distribuzione del giornale da un fedele gruppo di zelatrici . Erano poche le case che non volevano ricevere la rivista. In ogni paese della Saccisica e anche oltre, c’era una zelatrice responsabile che veniva a prendere in Santuario il suo pacco di riviste dalla Signorina Colomba; era lei che divideva in piccoli pacchi da dare alle incaricate. Le zelatrici andavano in bicicletta con la rivista porta a porta: facevano veramente una grande opera di apostolato promuovendo la formazione, la meditazione, la devozione mariana, e portando a conoscenza anche gli orari delle sante messe e delle altre attività. E’ stato un successo!
Negli anni migliori la tiratura arrivava a 2500-2700 copie, ed erano spedite in tutto il mondo, via posta ovviamente, raggiungendo i Piovesi emigrati nel dopoguerra che desideravano mantenere un filo di unione con la Madonna delle Grazie; per loro, ricevere la rivista era come accogliere la Madonna nelle loro case. Le offerte erano generose, frutto di rinunce, perché nessuno voleva avere debiti con la Madonna.
C’era l’abitudine che gli sposi, dopo la celebrazione del matrimonio nella loro parrocchia, venissero in Santuario per consacrare la loro unione davanti alla Madonna delle Grazie: don Antonio dopo la benedizione davanti l’altare della Madonna, raccomandava soprattutto la preghiera in famiglia e la recita del rosario e donava la corona con una copia di Respice Stellam invitandoli con delicatezza a sottoscrivere un abbonamento; li pregava di non chiudere mai la porta alla Madonna delle Grazie.
La rivista Respice Stellam continua ormai da 60 anni a diffondere il Vangelo e la spiritualità mariana.
Raggiunti i limiti di età don Antonio ha lasciato la rivista nelle mani di Don Franco, che l’ ha sostenuta in qualità di direttore per diciotto anni. Ora subentra Don Battista che con grande e minuzioso zelo segue ogni passo della sua composizione coadiuvato da diversi volontari; essi si dedicano alla stesura degli articoli, all’impaginazione, alla stampa, alla diffusione e all’economia di questo Eco del Santuario delle Grazie. La testata e la copertina hanno subito varie modifiche a seconda degli eventi e di anniversari significativi. Nelle sue pagine troviamo articoli di riflessione, di approfondimento, di catechesi, di liturgia, di invito a vivere la parola del Vangelo, di cronache delle attività del Santuario e della Parrocchia. L’ultima facciata è riservata alle immagini dei cari defunti, raccomandati dai parenti alle nostre preghiere . La parte più consistente e centrale della rivista è l’inserto tratto dalla pubblicazione “La Madre di Dio” della Editrice S. Paolo dove si trovano pagine scritte da teologi mariani, racconti, storie di persone e di santi , illustrazioni di santuari sparsi nel mondo…articoli di arte e iconografia mariana. Ora, guardando l’immagine dell’altare della Madonna delle Grazie che ci mostra Gesù benedicente, pare che Ella ci sussurri “fate quello che Egli vi dirà”, sempre attenta come alle nozze di Cana, alle necessità di chi si affida a Lei e alle necessità del Santuario, prima di tutte la presenza di sacerdoti che, come Don Antonio, don Franco e don Battista guidino la Comunità e i Pellegrini devoti a conoscere e amare sempre un po’ di più suo Figlio.