OMELIA II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO C 16 GENNAIO 2022

Nozze di Cana…

VANGELO Gv 2,1-12

In quel tempo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.

Alla ripresa del nostro cammino, in questa prima fase, primi mesi del nuovo anno…penso sia doverosa una domanda: ma verso dove ci sta conducendo il Signore ? Qual’è il suo progetto di vita per noi…? Se guardiamo alla vita sociale e civile a volte c’è da rimanere disorientati…

Dove è ci sta conducendo il Signore…qual’è la meta del nostro cammino, per cui vale la pena di essere cristiani ?

Il vangelo di questa domenica del tempo ordinario diviene la risposta. Esso è come la porta di ingresso, sta all’inizio di tutto il tempo ordinario, e quindi ne segna l’orientamento.

«ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino».

La Chiesa, risponde alle nostre domande, offrendoci l’icona delle nozze di Cana…

Tutto è posto sotto l’immagine delle nozze… L’occasione immediata fu quella della celebrazione di un matrimonio a Cana di Galilea, ma in verità è tutto il ministero di Gesù, ad essere posto sotto il segno delle nozze.

In mezzo alle angustie e alla confusione del tempo presente, non dobbiamo perdere il senso di orientamento: Dio ci sta conducendo, ci sta guidando alle sue nozze…tra lui e l’umanità…tra lui è noi…tra il tempo e l’eterno.

Dentro alle nostre vicissitudini, intersecato alle nostre vicende ci sta la realizzazione del progetto di Dio…l’amore che si è profuso dalla croce e dal sepolcro è destinato a coinvolgere l’intera umanità… È qui che siamo chiamati a fondare la nostra speranza…

Qui nel contesto delle nozze incontriamo Maria…la madre di Gesù, madre di Dio…è lei che si accorge delle necessità del momento presente…è lei che presenta a Gesù il bisogno di quel momento…non hanno più vino…( le nozze in Israele duravano una settimana…di qui la necessità di avere vino in abbondanza).

Su questa parola del vangelo si fonda la devozione mariana della Chiesa: chi è Maria, per la Chiesa ? È colei che presenta le necessità degli uomini a Gesù…non impone la soluzione a Gesù…non gli dice che cosa deve fare…presenta solamente ciò che è necessario…

Così da Maria impariamo a pregare: chi prega non pretende, ne tantomeno impone a Dio la propria soluzione dei problemi…chi prega, porta davanti a Gesù le proprie richieste e a lui si affida, lasciandolo libero di agire e di intervenire…Maria porta davanti a Gesù le necessità di quel momento, Lui saprà intervenire quando è come desidera.

Alla richiesta della madre, Gesù risponde in modo scioccante per noi: che ho da fare con te o donna ?  Non è ancora giunta la mia ora… Perché Gesù ha reagito così..?

Per capire quello che Gesù le ha detto, bisogna intuire la collocazione interiore di Gesù…lui è già centrato su ciò che dovrà venire…sulla sua ora, sulla sua Pasqua… l’ora di Gesù è l’ora della croce e del sepolcro…

Per questo la chiama donna, così come la chiamerà ai piedi della croce..donna ecco il tuo figlio…non la chiama con un appellativo di relazione affettiva ma di missione futura…

I legami del sangue e della carne sono secondari per Gesù, precedenti e importanti sono i legami che nascono dall’obbedienza al Padre, dal fare la volontà del Padre…è qui che emerge tutta la grandezza di Maria: “Eccomi, si faccia di me secondo la tua parola”… Ella non rivendica un ruolo affettivo nei confronti di Gesù: sono tua madre devi obbedirmi !…tutt’altro… Ella è la prima obbediente…sono la serva del Signore…

qui il Si di Maria si intreccia con un altro si, quello della Verbo eterno nei riguardi del Padre: “sacrificio e offerta non gradisci, un corpo invece mi hai preparato, allora ho detto: ecco io vengo a fare la tua volontà”

( Ebrei 10, 5 -7)

Ciò che fa grande Maria di Nazaret è la sua obbedienza nella fede…

Ella si abbandona con fiducia nelle mani di Dio, perché sa Chi è Colui che le chiede tutto questo… La preghiera del popolo di Iasraele, il canto dei salmi, lo studio della Torah, le grandi feste ebraiche della Pasqua, del kippur, di sukkot…la frequentazione della sinagoga per l’ascolto della Scrittura, la spiritualità domestica, fatta di piccole preghiere che accompagnavano le azioni quotidiane, le avevano instillato il senso profondo della presenza di Dio…Maria conosceva il Dio a cui si era affidata…per questo il rapporto con Gesù non la colse di sorpresa ma preparata.

“Fate quello che vi dirà”….sono le ultime e rarissime parole che il vangelo ci consegna riguardo di Maria…le potremmo considerare il suo testamento…il senso della sua testimonianza…

Vuoi la pace del cuore…? Vuoi la serenità sebbene in mezzo alle prove..?

Fa quello che lui ti dirà….non agire in modo indipendente da lui…ma fidati di Lui…APRITI all’ascolto della sua parola che risuona nel vangelo e nella sua famiglia che è la Chiesa…

Dove è ci sta conducendo il Signore…qual’è la meta del nostro cammino, per cui vale la pena di essere cristiani ?

La metà del nostro cammino è Lui stesso…in mezzo alle sventure e alle fatiche della vita il Signore non ci abbandona…ma ci conduce per mano..

Vi ricordate i salmi:

121/22 se anche dovessi attraversare una valle oscura non temerò alcun male, perché tu sei con me…il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza….

120…alzò gli occhi reso i monti, da dove mi verrà l’aiuto..il mio aiuto viene dal Signore Egli ha fatto cielo e terra…il signore è il mio custode, il signore è come ombra che ti copre e sta alla mia destra, egli ti proteggerà da ogni male…

Queste espressioni traboccanti di fiducia, che hanno alimentato la fede di Maria e di Gesù, siano il fondamento della nostra speranza. Dio ci sta conducendo verso la piena partecipazione alle sue nozze. Amen.