SABATO 1 APRILE 2023 INIZIO DELLA GRANDE SETTIMANA SETTIMANA SANTA

L’ingresso di Gesù a Gerusalemme, da Betfage al cuore della città santa, il tempio… un ingresso a dorso d’asino, a noi credenti del XXI secolo, potrebbe sembrare un gesto di umiltà, di semplicità ma agli occhi di un ebreo osservante (scribi e farisei)…non fú proprio così…

L’ingresso di Gesù a Gerusalemme conteneva e contiene in sè una pretesa messianica inaudita… Gesù manifestò apertamente e pubblicamente chi sapeva di essere… e accompagnò questo atto dell’ingresso con i segni della regalità: quello di Gesù è un ingresso regale…

…dando compimento alle S. Scritture… profeta Zaccaria… “Ecco il tuo viene a te umile cavalca un asino figlio d’asina…” (Zc 9,9) prerogativa riservata unicamente al re d’Israele appena consacrato… Gesù volle manifesta apertamente, pubblicamente la sua identità di figlio unigenito di Dio…

Abramo si alzò di buon mattino, prese con sé Ismaele, Eleazaro e Isacco suo figlio, e sellò il suo asino. Quest’asino è il figlio dell’asina che era stata creata al crepuscolo, come è detto: «Abramo si alzò di buon mattino e sellò l’asino» (Gen 22,3).
È l’asino che cavalcò Mosè quando scese in Egitto, com’è detto: «Mosè prese la moglie e i figli e li fece salire sull’asino» (Es 4,20); ed è l’asino che cavalcherà il figlio di Davide, com’è detto: «Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re.
Egli è giusto e vittorioso, umile cavalca un asino, un puledro figlio d’asina» (Zc 9,9). (Midrash Pirqè)

Di fronte a questo gesto che cosa ne consegue ?…
o l’accoglienza o il rifiuto…

È la posta in gioco di questa settimana santa… Siamo chiamati davanti a Gesù Cristo a compiere la nostra scelta: o l’accoglienza di lui o il rifiuto di lui…

Chiediamo al Signore di saperlo accogliere e di essere capaci di vedere in lui la rivelazione dell’infinito amore di Dio, passando attraverso la porta della sua umanità per cogliervi i segni della sua divinità: divinamente uomo, umanamente Dio ! (Massimo il Confessore)

Questa domenica Spalanca davanti a noi la porta della Passione del Signore…

da che cosa possiamo essere toccati se non da un atto di amore libero, gratuito, precedente ?

Non amore qualsiasi ma dal più potente atto di amore…

Entriamo nella settimana Santa passando attraverso la celebrazione della passione morte sepoltura e risurrezione del Signore.
La passione racchiude la forma più alta della Misericordia… ci fa toccare con mano sino a dove è disceso l’amore di Dio…

Vivere la fede cristiana significa sperimentare l’amore che discende sino a raggiungermi…lì dove mi trovo…così come sono… Amore che discende e mi libera…
Ci auguriamo tutti di sperimentare in questi giorni l’amore di Dio che discende per noi e ci libera..

In questa domenica stiamo rivivendo attraverso il rito dell’ingresso liturgico l’entrata di Gesù in Gerusalemme: ma non siamo qui semplicemente per ricordare o commemorare… siamo qui per vivere e rivivere.
In verità nell’ingresso di Gesù nella città santa, è Lui, è Dio stesso che entra nella nostra vita… in questi giorni, in questa settimana santa, nei santi giorni del Triduo Pasquale, rivivendo la sua passione, morte e risurrezione… è Lui che entrerà ancora una volta nella nostra vita… è Lui che ci farà dono della sua presenza e della sua amicizia… sta a noi accoglierlo o rifiutarlo…
Un famoso attore scomparso di recente ( Ivano Marescotti) alla domanda dell’ intervistatore: “Lei è credente?”… rispose: “Non ne ho bisogno”… ma la fede non è un bisogno: è un incontro con una persona vivente: Gesù Cristo… è Lui che ci dona l’opportunità di incontrarlo… e se quell’incontro è stato vero…non saremo più quelli di prima.
Ad un altro personaggio originale, è stata posta la stessa domanda: “Ma lei è credente?”…la risposta: “È troppo poco per me essere credente: io al Signore voglio bene”. (Don Lorenzo Milani)…
È questa la porta della fede: entrare in un rapporto affettivo, coinvolgente con il Signore Gesù… Se al Signore vogliamo bene condivideremo tutto di Lui… e Lui farà nello stesso modo con noi…
Ci doni il Signore di crescere e maturare in questa relazione di amore, di fede e affetto reciproco: lui in noi e noi in Lui. Amen