V° DOMENICA DI PASQUA (A) 7 MAGGIO 2023

Che cosa sta vivendo la Chiesa in questo periodo, quale “operazione spirituale?”
Sta rileggendo e riascoltando, metabolizzando i grandi discorsi di Gesù alla luce di ciò che è avvenuto: l’evento impensabile della risurrezione…

La Pasqua ci fa rileggere con sguardo nuovo e profondo la parola di Gesù… il suo testamento acquista una nuova luce di comprensione…

“Non sia turbato il vostro cuore”

Siamo nel contesto dell’ultima cena vissuta da Gesù…nell’imminenza della sua morte… di lì a poco sarebbe iniziata la sua passione cruenta: di che cosa era preoccupato Gesù in quel momento?… degli apostoli… del turbamento, del disorientamento che avrebbero dovuto attraversare gli apostoli… e come rispose alla loro ansia, al turbamento che li stava avvolgendo ? Con una promessa…una parola di speranza:

“Vado a prepararvi un posto”Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi”.

Vado a prepararvi un posto: “topos” e quindi un luogo concreto, ben definito… una dimora, un luogo abitabile…
“Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore”…
Che bello questo squarcio di cielo, questo flash della vita oltre la vita.
Ognuno avrà il suo posto, la sua dimora…la sua abitazione: nel cuore di Dio ognuno è atteso, ognuno ha il suo posto che nessun altro potrà occupare… lì il Signore ci attende, ci aspetta…

“Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi.”

Di fronte allo smarrimento degli apostoli, dal cuore di Gesù Cristo uscì un’altra parola di speranza:
verrò di nuovo e vi prenderò con me… che dono immenso, che parola potente e luminosa:
verrò di nuovo e vi prenderò con me… il Signore verrà di nuovo, non ci abbandonerà…non ci lascerà orfani… ma tornerà…tornerà per noi… e sarà l’incontro più grande, la gioia più grande della nostra vita, vedere Lui… poterlo incontrare…

…e del luogo dove io vado, conoscete la via.Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me…
… Tommaso nella sua lucida razionalità ci rappresenta sempre tutti: “Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?”…
Tommaso aveva solamente l’esperienza di ciò che è materiale…tangibile, percepibile attraverso l’intelletto e i sensi… ma l’incontro con Gesù attraverso la fede va oltre, tocca il cuore… il luogo dell’incontro non avverrà tanto fuori di noi, quanto dentro di noi… la via da percorrere non sarà tanto una strada materiale ma un incontro personale con Lui, da Lui promanerà la luce della verità che illumina l’intelligenza… “Dominus illuminatio mea”… in Lui la sorgente della vita… vita eterna, cioè vita nella maturità dell’amore, nella pienezza dell’amore…

Tommaso non poteva provocare una affermazione più potente da parte di Gesù, circa la sua origine divina… l’umanità di Gesù è uno strumento congiunto alla sua divinità, di cui la sua natura divina si serve per manifestare il suo essere Dio…
“Nessuno viene al Padre, se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto”…

Questo è il frutto della Pasqua: conoscere Dio… in Gesù Cristo: vedere Dio…