V° domenica di Quaresima GV 11 – 26 Marzo 2023

I 7 segni del vangelo Giovanni:
1. le nozze di Cana (Gv 2,1-12) 
2. la guarigione del figlio del funzionario (Gv 4,43-54) 
3. la guarigione di un paralitico di sabato (Gv 5,1-9) 
4. la moltiplicazione dei pani (Gv 6,1-15) 
5. Gesù cammina sulle acque (6,12-21) 
6. la guarigione del cieco nato (9, 1-41) 
7. la risurrezione di Lazzaro (11,17-44).

La risurrezione di Lazzaro
Vorrei focalizzare la riflessione proprio sulle tre personalità che caratterizzano questo avvenimento: Lazzaro, Marta e Gesù.

1. Lazzaro – amico di Gesù, risiedeva a Batania…la sua casa era una casa molto familiare per Gesù e per gli apostoli…
È molto bello sottolineare il fatto che Gesù avesse delle belle e vere amicizie; che gioisse e soffrisse per questo.
Appena seppe della morte di Lazzaro ebbe a dire: il mio amico Lazzaro si è addormentato ma io vado a risvegliarlo… sentì di dover andare, si sentì in obbligo perché Lazzaro è un suo amico… (di qui prende spunto per dirci che per lui la morte è un sonno…) non solo, di fronte alla tomba di Lazzaro Gesù pianse a tal punto che gli astanti dissero: “vedi come lo amava.”
Così impariamo che una vita piena è quella che si arricchisce di profonde amicizie, che nutrono e rendono bella la nostra vita.

2. Marta, sorella di Lazzaro: è colei che ci rappresenta in modo diretto e vivo: ebbe il coraggio di rimproverare Gesù:… “se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto”.
Questa obiezione contiene tutte le nostre obiezioni a Dio, tutte le nostre domande di fronte alla sofferenza e alla morte: dove sei Signore ?…Dove sei stato ? Perché ci hai lasciato soli ?…
Marta che riprende Gesù è l’immagine di ciascuno di noi nel tempo della prova… Ma allo stesso tempo Marta ci supera nell’adesione della fede: … “anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio egli te la concederà”.
Marta “SA”…ha fatto esperienza di chi fosse Gesù… parla con cognizione di causa… Davvero grande e profonda è la sua fede… Noi possiamo dire lo stesso? Quanto profonda è la nostra percezione di Gesù ?..

3 Gesù: siamo di fronte ad vertice della rivelazione cristiana: rivolgendosi a Marta, Gesù ebbe a dire: “Io sono la risurrezione e la vita, chi crede in me ha la vita eterna: credi tu questo ?….e Marta: io credo Signore che tu sei il Cristo venuto nel mondo.”
Gesù pose davanti a Marta la manifestazione chiara della sua identità divina….oggi la pone di fronte a noi con la stessa domanda… io sono risurrezione e vita:credi tu questo?
…per rispondere ci vogliono silenzio e adorazione….

Nei riguardi di Lazzaro, Gesù pianse…e per lui compi il più alto segno di potenza: lo richiamò dalla morte… Lazzaro vieni fuori !!!…lo riporta alla vita fisica.. propriamente non lo risuscita ma lo riporta in vita, lo rianima…la sua vita resterà ancora provvisoria, legata al tempo e obbligatoriamente destinata al passaggio della morte.
…ma con questo segno Gesù rivela se stesso in quanto Dio, colui che ha in mano le chiavi della vita e della morte…

Che questo segno ridesti in ciascuno di noi la fede in Gesù… nella potenza della sua parola…ridesti la speranza nella sua promessa…

4. Lazzaro significa in ebraico
«Dio ha aiutato» Gesù lo aiutò nel senso che lo risollevò da morte.
Gesù attese non solo che Lazzaro morisse, ma anche che passassero due giorni, prima di alzarsi, al terzo, e arrivare da lui al quarto giorno.
Tutto ciò lo compì per manifestare in modo ancora più lampante la sua gloria, il suo potere sulla morte.
Egli si è addossato le nostre sofferenze…Is 53
…con la Sua morte/Pasqua si è accostato al nostro sepolcro, anzi è entrato per noi nel sepolcro e nella morte. Egli stesso è stato legato con bende e avvolto da un sudario come Lazzaro. Cristo con la sua Pasqua ha rotolato via la pietra dal nostro sepolcro e desidera che esca fuori da esso il cattivo odore/veleno della nostra morte, non per umiliarci, ma per manifestare, proprio nella nostra morte e corruzione, la vittoria della sua risurrezione.
Egli ci chiama per nome a uscire dalla nostra tomba, a compiere questo esodo dal profondo della morte alla luce della vita nuova (scendendo nel sepolcro di Lazzaro si può immaginare meglio tale esperienza). Grida a ciascuno di noi, con autorità: «Lazzaro, vieni fuori!». In seguito, ci affida alla Chiesa perché ci liberi dai nostri legami.

“Anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio egli te la concederà”… Amen.

don Maurizio Brasson