XXXII DOMENICA PER ANNUM 06.11.2022

 

Il Vangelo di oggi è uno squarcio dell’aldilà… un flash…una istantanea della vita eterna.

– quante volte ci siamo chiesti: ma come sarà l’aldilà?… che cosa avverrà? ci re-incontreremo ? Ritroverò le persone care?

oggi Gesù ci risponde…

che cosa ha detto ?

– quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dei morti non prenderanno né moglie né marito…

– prima passo: ci sarà un giudizio personale da parte di Dio sulla vita della persona…sarà la nostra vita a parlare davanti a Dio…sarà il bene che avremo fatto… saranno i nostri gesti di carità… sarà il nostro Spirito di sacrificio, di pazienza e di dedizione a parlare a nome nostro….

– poi Gesù aggiunge:

“Quelli che saranno giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti”

-sono due momenti: vita futura e risurrezione dai morti

– per tutti ci sarà la vita futura: ma il dove e come non sarà comune…

il paradiso non sarà l’approdo automatico per tutti…ma di quelli che ne saranno giudicati degni…ciò significa che ci saranno anche quelli che non saranno giudicati degni…la loro destinazione non è chiara…ma quello che afferma Gesù è che non sarà il paradiso…

– poi Gesù parla di “risurrezione dai morti”… vita futura e risurrezione dai morti saranno due movimenti dell’aldilà.

La risurrezione dai morti sarà l’atto attraverso il quale Dio risveglierà coloro che dormono il sonno della morte…li richiamerà alla vita…e non sarà più una vita biologica ma vita per sempre.

“quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio”…

– perché non prenderanno più mogli e mariti ?…perché saranno immortali, ed essendo tali non ci sarà più la necessità di generare la specie umana… il matrimonio infatti è per il prolungamento della specie… non morendo più non ci sarà più questa necessità…ciò significa che il genere umano non sarà infinito ma avrà una fine un compimento…

Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui…

Infine ancora una volta Gesù ribadisce la verità della risurrezione ! Dio è il Dio dei viventi perché tutti vivono per Lui… anche quelli che noi chiamiamo morti, vivono per Lui…la chiamata alla vita è una chiamata eterna…di qui tutta la grandezza e la dignità della persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio.

Illuminiamo il nostro presente con la luce di questo squarcio di vita eterna donatoci oggi da Gesù.