BEATITUDINE MARTEDI’ 1 NOVEMBRE 2016

Beatitudine

Siamo in ascolto della Parola di Dio, letta dalle Scritture (Mt. 5)

Il Vangelo ci parla di BEATITUDINE: abbiamo la sensazione che sia una realtà astratta perché non la vediamo, non la tocchiamo; però ne abbiamo un desiderio insaziabile, ce la portiamo dentro. Non possiamo fare ragionamenti, né previsioni: non è investigabile la beatitudine, come saremo da beati, che espressioni possiamo usare per descriverla? Sarebbero solo parole!

Siamo nati per essere beati! Qualche volta pregustiamo briciole di beatitudine, ma sappiamo che sono brevi e la gioia che esse procurano è svalutata dal cambiamento del tempo che passa: i nostri tempi scorrono pieni di contraddizioni e non sappiamo che cosa ci riserva il futuro.

Che cos’è allora questa realtà che ci attira, che attendiamo, che è diversa da tutto ciò che esperimentiamo? E’ un inganno, una illusione?

La Parola di Dio ce la annuncia, ci parla di un Regno, del Suo Regno che verrà, ma vorremmo pregustarlo, invece ci è dato solo di credere, siamo nel tempo della fede, crediamo nella promessa della beatitudine, si realizzerà la promessa della gioia. Il varco da attraversare, al di là del quale gusteremo la gioia beata, è la fine del tempo e della materia: quando chiuderemo gli occhi e l’aria non entrerà più nei nostri polmoni, allora comincerà la beatitudine. Il varco è mettersi nella mani di Gesù Cristo.

Abbiamo sentito nella seconda lettura: Si è sepolti mortali, si risorge immortali – si è sepolti miseri, si risorge gloriosi – si è sepolti deboli , si risorge pieni di forza (1^Cor.15,40)