Omelia 19 ma. anno A del 13.08.2017

 

La nostra vita si dibatte tra realtà e fede.

La realtà è sotto i nostri occhi, non facciamo fatica a riconoscerla; essa ci riserva più amarezze che consolazioni: difficoltà dolori, problemi … qualche volta successi e soddisfazioni; possiamo dire con il vangelo ‘è una barca agitata dalle onde’, questa è la realtà che i discepoli esperimentavano in quel momento.

La fede è difficile da riconoscere anche se ci sbattiamo il naso. Volete una prova? Gesù ha appena moltiplicato i pani ed erano presenti i discepoli; Gesù cammina sulle acque; Gesù fa camminare Pietro sulle acque; Gesù fa cessare il vento … la conseguenza dovrebbe essere una adesione immediata, tanto più che Gesù dice ‘Sono io, non abbiate paura’.

Caro Pietro, ti capisco:  anch’io faccio confusione, vedo fantasmi, metto alla prova Dio: ‘Se sei tu, comandami di venire verso di te ’. Vorrei che la fede fosse più facile, vorrei che Gesù mi attirasse verso di lui senza fare fatica, vorrei capire e accettare Dio in Gesù-uomo. Tu Pietro quando ti sei prostrato nella barca insieme con gli altri e hai detto a Gesù “Tu sei veramente il Figlio di Dio”, che cosa hai capito di Gesù, che cosa è cambiato nella tua vita riconoscendo Dio nel tuo Maestro?