Omelia anno B – 33 t.o. 18.11.2018

Saremo presenti alla fine del mondo?  Qualcuno ne vede i segni prossimi quando accadono certe disgrazie una dopo l’altra; ma in fondo c’è la speranza che non accada. Piuttosto allontaniamo il tempo della nostra fine individuale, lottando con tutte le nostre forze contro le malattie più o meno  mortali o evitando i pericoli gravi.

Che ci sia o non ci sia la fine del mondo, non ci preoccupa più di tanto: vediamo che il sole sorge ogni mattina, vediamo i germogli delle piante ogni primavera, le mamme continuano a generare nuove vite … La nostra fine invece ci mette paura solo al pensiero del dopo. Sappiamo andando al cimitero, che il nostro fisico  si dissolverà: qualcuno dice ‘basta non soffrire’! Ma come continueremo ad esistere?

E’ qui che interviene l’annuncio di Gesù: apparirà il Figlio dell’uomo nella potenza e nella gloria. Mi domando: a chi apparirà? A esseri inesistenti o a me che sono presente con tutto il bagaglio della mia storia?

Mi preoccupa affrontare il Re della gloria, perché Egli che vede tutto chiaro valuterà la mia vita. Non  sarà comunque una cosa improvvisa e inaspettata, e questo mi conforta! Colui che mi sta davanti io l’ho conosciuto, sono stato insieme con lui, ho ascoltato la sua parola, mi sono affidato alla sua bontà, ho mangiato alla sua mensa. Non sarò privilegiato,  mi guarderà e mi riconoscerà per quello che sono, non può che amarmi!

Cadano pure i cieli, le stelle, i monti, c siano pure sconvolgimenti, ma il mio cuore starà saldo in lui e la luce della sua gloria mi avvolgerà.