Omelia anno C – 2 dom. t.o.- 20.01.2019

 

 

In questa domenica il Vangelo ci parla delle nozze di Cana, il primo miracolo di Gesù. Ma se teniamo presente tutta la Parola di Dio che abbiamo ascoltato, dobbiamo dire che il messaggio che ci viene trasmesso è l’ UNITA’, perché ci fa rivivere il mistero del Natale come l’innamoramento di Dio per l’umanità, lo sposalizio definitivo, l’unione inscindibile tra Dio e l’uomo. Quando si è innamorati si desidera l’abbraccio, quasi una compenetrazione per essere una cosa sola.

Se leggiamo bene il Vangelo ci sembrerà strano che non si parli della sposa, e dello sposo c’è solo un accenno. Si parla di più della presenza di Maria, e soprattutto di Gesù. Perché?

Perché il vero sposo è Gesù; è Lui che si è innamorato dell’umanità e la vuole unire a sé trasformandola, come ha trasformato l’acqua in vino: l’umanità non è più cacciata dal Paradiso terrestre perché ribelle, ma è divinizzata e uniti in modo indissolubile a Dio; Gesù  è Dio vicino che mi ama, mi circonda di tenerezza, mi unisce a sé.

E allora il mio incontro con Lui sarà una festa di nozze dove torna la gioia perché l’acqua è diventata vino, perché il mio rapporto con Lui non è legato dalla legge che obbliga, ma è fondato sulla libertà dell’amore che unisce.

E  Maria gode per aver sollecitato e collaborato alla gioia di questa festa di nozze.