OMELIA DELLA SOLENNITÀ DI CRISTO RE DELL’UNIVERSO DOMENICA 20 NOVEMBRE 2021

…Possiate vivere una intensa celebrazione della solennità di Cristo Re dell’universo…

OMELIA DELLA SOLENNITÀ DI CRISTO RE DELL’UNIVERSO

VANGELO Gv 18,33b-37

 

Questa immensa solennità di Cristo Re dell’universo ci pone di fronte ad un dei tratti di vangelo più sublimi e affascinati di tutto il nuovo testamento

…il brano è preso dal vangelo di Giovanni c.18, 33-37

Siamo di fronte all’auto presentazione di Gesù, alla sua identità manifesta, pubblica… Le domande di Pilato sono dirette, nella sua ingenuità e incoscienza del mistero che gli sta davanti, egli quasi costringe Gesù a dirsi, a manifestarsi, a farsi conoscere chiaramente:

«Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».

La questione centrale è racchiusa nella prima domanda:  sei tu il re dei giudei ?”… Gesù non può eludere l’interrogativo…deve per forza rispondere…tutto quello che seguirà, dipenderà dalla risposta a questa domanda… Suo malgrado, qui Pilato diventa strumento della Provvidenza, perché costringe Gesù a dirsi… Non ci interessa che cosa hai fatto, quanto, chi sei…la tua identità…

Spesso Gesù parlando di se stesso aveva adoperato giri di parole, circonlocuzioni…per esempio “il figlio dell’uomo”…evitando di professare apertamente la sua identità di messia…non voleva prestare il fianco a interpretazioni equivoche se non addirittura errate circa il proprio messianismo… Gesù non è dentro ad una logica politica, o rivoluzionaria, non ha a che fare con prese di posizione nei confronti del potere politico dominante….dirà: il mio regno non è di questo mondo…

Pur perseguendo una via super partes, Gesù non rinuncia a ribadire l’origine divina della sua provenienza…”tu lo dici..io sono Re”… È un titolo che Gesù attribuisce a se stesso… (È proprio per questo che in epoca medievale la chiesa incoronava con la corona regale, le immagini del Cristo crocifisso…non solo, le rivestiva di abiti e paramenti sacerdotali e regali)…davanti al crocifisso, la chiesa sa di trovarsi davanti al Re, al re dei re, al sacerdote dei sacerdoti…

Nel momento in cui Gesù stesso si auto definisce come Re…rivela il contenuto della sua regalità: “io sono re, per questo sono nato, per questo sono venuto nel mondo, per dare testimonianza alla verità: chiunque è dalla verità ascolta la mia voce.

Il suo essere re ê in strettissimo rapporto con la Verità. Il suo potere sta nella forza della verità…nella corrispondenza piena alla realtà effettiva…

Chiunque cerca la verità ascolta la mia voce…perciò il potere di Gesù è un potere liberante…è potenza in ordine al bene…

Nello stesso momento in cui Gesù parla di se stesso come re, ci rivela un’altra dimensione dell’esistere, dice:”il mio regno non è di questo mondo, se il mio regno fosse di questo mondo i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».

Il mio regno non è di quaggiù…come è consolante che Gesù abbia detto questo…perché significa che c’è un regno e un luogo, un’altra dimensione della vita in cui Lui vive e con lui altri possono vivere…è questo luogo che noi chiamiamo “paradiso”, più che un luogo si tratta di una dimensione nuova, inedita dell’esistere.

Portiamo nel cuore le parole che Gesù oggi ci dona e ancora di più le sue promesse perché diventino la forza della nostra speranza.

Amen.

Don Maurizio Brasson