Omelia Natale 24-25 Dicembre 2016

Il bambino non è un pupazzo!

Preparando la culla del presepe, ho pensato ad una mamma in sala parto.

Sono due situazioni evidentemente  diverse, non solo perché facendo il presepe io non sono direttamente coinvolto nella nascita, non solo perché il presepe è ben più povero della sala parto, ma perché – e questo mi interessa di più-  il bimbo che nasce è una persona, ed essendo indifeso ha bisogno della completa disponibilità della mamma e del papà. E’ il bambino che importa, e la vita dei genitori è assorbita da lui, da questa piccola persona che chiede tutto.

Il pupazzo , la statuina , invece puoi metterla dove vuoi, come vuoi, secondo i tuoi gusti, e non ti chiede niente, non si lamenta; sei tu a decidere per lui, non  richiede il tuo impegno.

Spesso Dio lo trattiamo da pupazzo e non da persona, per quanto sia piccola: Lo mettiamo dove vogliamo, come vogliamo secondo i nostri gusti e le nostre esigenze, decidiamo noi: Lui non può e non deve parlare perché è un pupazzo.

No!  Non è un pupazzo! E’ un bambino, è piccolo, ma è una persona con cui rapportarsi, è una persona da amare: chiede tutto, veniamo assorbiti da  Lui.

No! Non è un pupazzo!  E’ un bambino, è Dio: si è fatto piccolo non perché lo spostiamo dove vogliamo, ma per attirare la nostra attenzione e le nostre cure, perché stiamo attenti ai suoi vagiti, senza sorridere come facciamo con i neonati, e interpretiamo con amore ciò che quei vagiti ci chiedono.

 

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