Pellegrinaggio
Significato Pellegrinaggio è il modo più elementare di venire a contatto e, quindi, di partecipare alla virtù dei Santi o degli eroi che vissero nel luogo o manifestarono la loro potenza o lasciarono le loro reliquie; un tale contatto favorisce il ricordo, la fede e la comunione con la persona che rese sacro il luogo. E’ un viaggio di credenti verso un luogo consacrato dalla manifestazione divina, è una ricerca di Dio e un incontro con Lui. E’ icona del cammino che ogni persona compie nella sua vita. La vita è un pellegrinaggio e l’essere umano è un pellegrino.
Il termine “pellegrino” proviene da ‘per-ager’: per i campi, colui che non abita in città, lo straniero, colui che è costretto in condizioni di civilizzazione ridotta. Chi parte in pellegrinaggio non si trova ad essere straniero, ma si fa di sua scelta straniero, e porta di conseguenza le fatiche, i rischi e i sacrifici, offrendoli in cambio del perdono.
E’ un viaggio compiuto per devozione, per una ricerca personale, o per penitenza.
Storia E’ una forma di comunione accessibile allo stesso uomo primitivo; il pellegrinaggio si trova un po’ ovunque: in Giappone, in India, in Egitto, in Babilonia, Palestina, Grecia, Roma…. e anche nel buddismo, islamismo e nel cristianesimo.
Quindi è anteriore alla redazione della Bibbia.
Nella Bibbia ricordiamo i pellegrinaggi che si facevano a Gerusalemme dopo l’ingresso dell’Arca ad opera del Re Davide e la costruzione del tempio di Salomone. In Esodo 34,18 si prescrive a tutta la popolazione maschile di presentarsi al cospetto di Jahvè tre volte all’anno nei diversi santuari del paese. Al tempo di Ezechia il tempio di Gerusalemme diventa l’unico luogo in cui celebrare la Pasqua per radunare il popolo intorno al suo Dio e preservarlo così dagli idoli. Per le grandi festività dell’anno i pellegrini affluivano da ogni parte della Palestina e anche dalla dispersione-diaspora.
Ma Gesù annuncia la distruzione del tempio di Gerusalemme e concentra il culto dei fedeli sulla sua persona glorificata, nuovo tempio. Da quel momento la vita stessa del popolo di Dio si presenta come il vero pellegrinaggio verso la fine dei tempi sotto la guida di Gesù stesso.
Condizioni In passato il pellegrinaggio comportava disagi d’ogni genere: il percorso prevedeva vie impraticabili e malsicure, digiuni, cilizi e vita di elemosine. Poteva essere fatto per devozione, spontaneamente, o per eseguire una penitenza imposta dal confessore o dal Vescovo, o dall’inquisitore per gravi peccati .
La conclusione del pellegrinaggio e la visita al luogo santo veniva preparata da riti di purificazione nell’ambito di una assemblea.
Conseguenze Il pellegrinaggio, al di là del significato religioso, ha favorito l’incontro di popoli diversi, gli scambi di merci, la diffusione di notizie, il sorgere di ospizi e ospedali per pellegrini lungo le vie dei grandi Santuari. Però ci sono anche aspetti negativi o pericoli da evitare: non confondere la devozione con la superstizione e non prefiggersi motivi turistici (gite-pellegrinaggio) (l’Imitazione di Cristo ammoniva così: coloro che fanno lunghe peregrinazioni, raramente si santificano Qui multum peregrinantur, raro sanctificantur). Oggi il pellegrinaggio viene considerato una specie di sottoclasse del turismo di massa.
La Chiesa Papa Francesco mette in evidenza che la vita è un pellegrinaggio e l’essere umano è un pellegrino che percorre una strada fino alla meta agognata.
Anche per raggiungere la Porta Santa a Roma e in ogni altro luogo, ognuno dovrà compiere secondo le proprie forze un pellegrinaggio…la misericordia è una meta da raggiungere e richiede impegno e sacrificio. Il pellegrinaggio allora sia stimolo alla conversione: attraversando la porta santa ci lasceremo abbracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo ad essere misericordiosi con gli altri, come il Padre lo è con noi.
Nell’anno santo le mete principali del pellegrinaggio sono le quattro basiliche maggiori di Roma dove è possibile ottenere l’indulgenza; ma in ogni diocesi sono stabiliti luoghi di pellegrinaggio legati al Giubileo.
