NATALE: FESTA O PERSONA?

 

Auguriamo a Voi che il Natale non sia una festa, ma una Persona che comincia una vita nuova insieme a ciascuno.

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Il Natale ci fa pensare ad ogni bambino neo-nato, annunciato, accolto, protetto: è un lieto evento sì, la madre è soddisfatta del frutto del suo grembo, ma la sua gioia è frammista a preoccupazione perché il bimbo diventa bisognoso di attenzione e di cure; la festa potrebbe esprimere la gioia della vita nuova, ma lo stato d’animo in cui vengono a trovarsi la madre e il padre comprende anche ansietà, attese, incertezze.

Far festa per un bambino che nasce vorrebbe dire che tutto finora è andato bene; ma il bimbo ha una vita avanti a sé, ha bisogno di protezione, ha bisogno di tutto fino a che non sarà autonomo. E poi quale sarà la sua missione, che cosa lo aspetta nella vita?

Far festa a un neonato è una battuta d’arresto, è chiudere gli occhi per godere quello che c’è nel presente: possiamo far festa sì, ma a spese di una persona che è stata fatta nascere, che ha iniziato a vivere non per sua volontà.

 

Il PRIMO NATALE,  quello del Figlio di Dio, non è una festa, anche se gli Angeli cantano Gloria!; è un mistero di amore che ci viene da una Persona, una Persona che mette a nostra disposizione tutta la sua vita, dall’inizio al compimento totale, una Persona che ha scelto di venire al mondo, che sapeva il vero senso del vivere, che a ragion veduta ha deciso di vivere.

La realtà del primo Natale non è una festa: è una famiglia che cerca alloggio: trova soltanto un rifugio per animali diventato occasionalmente sala parto.

 

Possiamo inserire il Natale tra le feste di Capodanno, ma tenendo presente ciò che vuol dire per un figlio d’uomo venire alla luce, e di più considerando il  mistero della nascita del Figlio di Dio, eterno come Lui, dal grembo di una Donna.