BEVETENE…!

 

 

E’ scritto nel racconto dell’Ultima Cena!

Mi è venuto da pensare che Gesù ha dato da mangiare e da bere senza  chiedere ai suoi Amici se avevano fame  e sete.

Non voglio fare dell’ironia:  non è il caso.

Era la festa di Pasqua, e durante la festa non ci si perde dietro a cose evidenti: si mangia e si beve per gustare, per deliziarsi , per stare in clima e in circostanza.

Però rimane vero che un motivo per bere ci deve essere: per far piacere a Gesù? Per soggezione? In fiducia verso colui che li aveva scelti? Non si beve a capriccio, o per abitudine, o perché tocca…  o per rispetto verso chi offre. Un conto è prendersi da bere, un altro è accettare da bere perché  qualcuno  ti invita; mi prendo da bere per soddisfare un mio bisogno, accetto di bere per il rapporto che ho con chi mi sta di fronte.

“Bevetene…!”  Gesù mette dentro la mia vita la sete di Lui e poi  mi offre il suo Sangue perché mi disseti. Gesù non mi invita a bere senza sete, ma inventa dentro di me la passione per Lui, l’attrazione ad essere come Lui , a partecipare al suo Dono,  e poi mi presenta il Calice del suo sangue perché ne beva.

Questo è il brindisi al quale Gesù ci invita.