COROLLARIO

Stavo in ginocchio davanti all’Eucaristia per dire le mie preghiere mattutine.

Pensavo effettivamente a Dio: non una preghiera mnemonica, distratta. Una preghiera che partiva dalla vita, una preghiera che riassumeva tutto il concetto di me stesso.

Ma: con chi stavo parlando? Che relazione avevo con lui, avevo qualche interesse immediato? Che conoscenza c’è tra me e lui: sono io per lui, o lui per me?

Così mi è balzata nella mente l’idea che Dio fosse solo un corollario della mia vita e mi sono detto: non è possibile che la mia vita sia tutto, e Dio solo un’appendice, una aggiunta; non è possibile neppure che Dio sia al primo posto e che io mi riservi il secondo, il terzo… E la conclusione è stata questa: Dio è tutto! Anche per la mia vita; non è un supplemento, un elemento parziale. Io vivo immerso in Lui, la mia vita nella sua.

E allora mi viene in mente un omaggio, lasciatoci dal predicatore di esercizi spirituali a cui abbiamo partecipato all’Eremo di Garda: erano due placche calamitate che raccoglievano un calendarietto e sulla placca della prima facciata portava questa frase:

                             

                                            “O Cristo è tutto, o non è niente!