“Chi è il mio prossimo ?”…
È una domanda sempre aperta….
Gesù risponde attraverso il racconto di questa parabola: chi ha avuto compassione di lui – chi si è preso cura di lui…
I due termini che riempiono di contenuto la parola “prossimo” sono:
Compassione e cura (prendersi)
Tutto qui: nel momento in cui sentiamo sorgere dentro di noi, dal nostro cuore il sentimento della compassione…cioè della condivisione del dolore, della vicinanza verso chi soffre e lo uniamo all’azione del “prenderci cura”…allora la si realizza la nostra prossimità…
Cosi realizzeremo il secondo grande comandamento: ama…impegnati ad amare il prossimo così come ami te stesso…
Sartre aveva un’altra opinione: l’altro è l’inferno…
Hobbes…homo homini lupus (l’uomo è un lupo per l’uomo ).
Il Vangelo ha un’altra soluzione alla conflittualità: compassione e cura…
Il prenderci cura coinvolge la nostra responsabilità…il ns coinvolgimento…
Non è facile prendersi cura di qualcuno perché questo in qualche modo interferisce e ridimensiona la nostra libertà…
…ma questo ci chiede Gesù in questa parabola…
– noi sentiamo compassione verso q.no?
– ci stiamo prendendo cura di q.no ?
– siamo segni di misericordia vs q.no ?
Ci aiuti il Signore a bonificare il terreno umano nel quale siamo chiamati a vivere con compassione e cura per le persone e per il creato che ci è dato a prestito…
Cosi sia !