RIFLESSIONI DALLA PAROLA DI VITA DI MAGGIO 2015

“Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo” (Ef 2, 4-5).

 

Da pochissimo abbiamo vissuto la domenica della Divina Misericordia voluta da Giovanni Paolo II ed ecco che per il mese di maggio ci viene proposta una parola di vita che ci richiama ancora a considerare la grande misericordia di Dio nei nostri confronti. Per Paolo questa frase “Ma Dio, ricco di Misericordia, …” è  un grido di gioia che nasce dalla contemplazione dell’azione straordinaria di Dio nella nostra storia. E dunque, facciamo nostro questo grido, di gioia anche di fronte a questa umanità schiacciata da colpe e sotto l’influsso delle forze del male, perché Dio, verso ognuno di noi è “ricco di misericordia” e “grande nell’amore”, ed è pronto a perdonare e a ridarci fiducia. Non c’è situazione di peccato, di dolore, di solitudine, nella quale Dio non si renda presente, non si metta accanto a noi per accompagnarci nel nostro cammino, per darci la possibilità di risorgere e darci nuova forza per ricominciare, sempre. Dio ci mostra la medesima premura di una mamma per il proprio bambino. È il Padre misericordioso simboleggiato nelle parabole: «Dio ci mostra un volto di padre misericordioso, che sempre ha pazienza… ci comprende, ci attende, non si stanca di perdonarci»; «Lui è il Padre amoroso che sempre perdona, che ha quel cuore di misericordia per tutti noi. E anche noi impariamo ad essere misericordiosi con tutti». (papa Francesco). È il buon pastore che lascia le 99 pecore per andare a cercare quella perduta  e “quando l’ha trovata è pieno di gioia” e dice agli amici e parenti “rallegratevi con me”. È il buon samaritano che cura le ferite dell’uomo caduto nelle mani dei briganti. È il padre che quando vede da lontano tornare il figliol prodigo gli corre incontro, gli si getta al collo e lo bacia e chiama i servi e gli comanda di prendere il vitello grasso, di ammazzarlo e per fare Festa, “perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita”. “Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo” Per vivere appieno la parola di vita di questo mese dunque, chiediamoci se siamo misericordiosi verso il nostro prossimo, se abbiamo imparato  ad amare anche le persone che non sono “amabili”, se abbiamo imparato ad amare i nostri nemici. Che fatica grande! ma Gesù ci ha chiesto di essere «misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro» (Lc 6, 36) perché è così che troveremo la Sua  misericordia. Aiutiamoci e invitiamoci reciprocamente (come Paolo invitava le sue comunità) a rivestirci «di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza» (Col 3, 12) perché, se abbiamo creduto all’amore di Dio, anche noi potremo a nostra volta amare con quell’amore che si fa vicino ad ogni situazione di dolore e di bisogno, che sa prendersi cura dell’altro. È vivendo così che potremo essere testimoni dell’amore di Dio e aiutare quanti incontriamo a scoprire che anche verso di loro Dio è “ricco di misericordia e grande nell’Amore”.