Venerdì Santo “…e dal suo fianco uscì sangue e acqua…”

 

9be29612-0655-4436-98ed-53e07d48fa9aVenerdì Santo “…e dal suo fianco uscì sangue e acqua…” Gv 19ss

 

L’apostolo Giovanni, prediletto da Signore, così dà testimonianza nel suo vangelo, di quanto aveva visto e udito, lì ai piedi della croce…sembra che questo sia proprio il vertice, letterario di tutto il quarto Vangelo.

 

Quel sangue sgorgò dalla ferita del costato, ferito dalla lancia acuminata, del soldato romano…

Quel sangue e quell’acqua, quel siero acquoso, uscendo dal costato del Cristo, fluirono sul corpo esanime di Gesù, e probabilmente sugli astanti, coloro che si trovavano ai piedi o a lato della croce…aspergendoli…

 

Quel sangue per la Chiesa è il sangue di alleanza…nessuna alleanza poteva essere sancita, “tagliata” senza effusione di sangue… senza la sua aspersione con rami d’issopo…questa pianta mistica, purificatrice, con la quale vennero segnati gli stipiti delle porte delle case degli ebrei schiavi in Egitto… questa pianta che ritroviamo nel salmo 50 Miserere…”purificami con issopo e sarò mondato”…questa pianta che ritroviamo in Gv 19… “imbevuta una spugna la posero su un ramo d’issopo e gli diedero da bene”… l’issopo ha attraversato la storia della salvezza…fino a giungere sino alla bocca di Cristo…a toccare il suo sangue…

Solamente l’essere aspersi, toccati, macchiati da questo sangue, rendeva il popolo d’Israele, gradito a Dio e in piena comunione con Lui…

 

L’aspersione col sangue era garanzia di benedizione e di vita…ben per questo ogni giorno sull’altare del tempio veniva offerto il sacrificio perenne del “Tamid”, dell’agnello senza macchia, integro, perfetto…in espiazione dei peccati dell’intero popolo…un agnello al mattino per espiare i peccati della notte e un agnello alla sera per espiazione dei peccati del giorno…solo l’offerta della vita, ottiene vita…

Il sangue dell’Agnello, l’animale mite e mansueto otteneva la redenzione del popolo. Il segno dell’agnello ha anch’esso attraversato tutta la storia della salvezza… da Isacco, al Servo di Jhawè, condotto come agnello mansueto al macello…sino a Gesù Cristo, Agnello di Dio che porta su di sé il peccato del mondo.

 

Israele ha sempre demandato il prezzo dell’espiazione dei propri peccati ad altri esseri viventi, all’offerta di vittime innocenti e miti…

…ma nel Calvario avvenne il sovvertimento del culto…nell’ora che andava tra l’offerta del “Tamid” e gli olocausti pasquali…un altro innocente, integro, immacolato, mansueto come “agnello condotto al macello” si è lasciato offrire in espiazione e redenzione non solo per i peccati di Israele ma per l’intera umanità…

 

Lui, come avvenne per Isacco, si è lasciato legare mani e piedi…Lui si è lasciato offrire in olocausto, in sacrificio di espiazione, offerendo se stesso, ponendo fine ad ogni altro sacrificio cruento, sostituendo e assimilando nell’offerta di Sè ogni altra offerta, ogni altra vittima innocente…

La mansuetudine, la remissività, la sua non violenza, il suo umile abbandono, sono la radice, l’alqedà che dà origine alla pasqua cristiana.

 

La legatura di Isacco è ricordata dalla tradizione ebraica il 14 di Nisan, giorno della pasqua ebraica…la legatura di Cristo, la consegna di se stesso al sacrificio è l’origine della pasqua Cristiana…

 

“Uscirono dal suo fianco sangue e acqua”… questo fiotto di sangue e acqua continua a fluire nella storia dell’umanità…continua ad espiare, a redimere, a santificare, a rinnovare, rendersi presente, a dare vita.

 

E’ uscito dal corpo di Cristo nel Calvario “efapax” una volta per sempre…ma continua a rendersi presente in ogni atto sacramentale della Chiesa…perché la Chiesa non ha altro da dare e da dire se non il sangue di Gesù Cristo… In ogni eucaristia noi veniamo lambiti, toccati, lavati da questo sangue e da questa acqua vivente…

 

E’ questo sangue che ha il potere di rendere bianche le nostre vesti battesimali…le rende immacolate, immortali, splenden…